Chemioterapia adiuvante

LA CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE 

Attualmente i farmaci chemioterapici sono molto meno tossici di un tempo e la maggior parte dei loro effetti collaterali è di natura temporanea. La chemioterapia adiuvante ha lo scopo, dopo l’intervento, di ridurre il rischio di ricaduta di malattia a livello locale e generale. Non tutte le donne con tumore invasivo necessitano di chemioterapia adiuvante, la valutazione viene fatta in base alle caratteristiche biologiche ed istologiche del tumore, ed al rapporto rischio-beneficio individuale. Solitamente si tratta di terapia endovenosa per circa sei mesi, seguita al termine da ormonoterapia, se il tumore esprime i recettori per estrogeni e/o progesterone, e radioterapia adiuvante, sulla mammella nei casi di chirurgia conservativa o sulla parete toracica e/o linfonodi claveari in casi selezionati di mastectomia.
Solitamente, la somministrazione della chemioterapia avviene ogni 21 giorni o a cadenza settimanale, a seconda dello schema e del tipo di farmaco.

Possibili effetti collaterali dipendono dai farmaci e dalle combinazioni utilizzate:

  • vomito e nausea: si presentano al momento della somministrazione o poche ore dopo, sono transitori e possono essere controllati con terapie adeguate;
  • alopecia (perdita dei capelli): si manifesta dopo alcuni giorni dalla prima som- ministrazione del farmaco ed è transitoria;
  • mielodepressione (il midollo osseo produce in minore quantità i componenti del sangue) che comprende anemia (riduzione del numero di globuli rossi), piastri- nopenia (riduzione del numero di piastrine) e leucopenia (riduzione del numero di globuli bianchi): si manifesta dopo circa una settimana dall’inizio del trattamento;
  • mucosite: infiammazione delle mucose della bocca, più raramente compare anche congiuntivite: infiammazione e degli occhi: compare dopo alcuni giorni dalla somministrazione del farmaco ed è transitoria;
  • diarrea, stitichezza;
  • neurotossicità (formicolii alle estremità, ronzio): si manifesta dopo alcuni giorni/ settimane dalla somministrazione del farmaco e può durare anche dopo la fine del trattamento.


Se la malattia è localmente avanzata e non risulta operabile, oppure è presente una mastite carcinomatosa la chemioterapia è il trattamento d’elezione prima della chirurgia, per consentire l’operabilità. Nei casi operabili, in cui l’estensione non consente di fare un trattamento conservativo può essere proposto un trattamento chemioterapico preoperatorio. In questi casi si parla di chemioterapia neoadiuvante.
Nei casi in cui la malattia non sia limitata alla mammella ma coinvolga anche altri organi (osso, polmone, fegato ecc..) sia perché recidivata sia perché già presente al momento della prima diagnosi, la chemioterapia è il trattamento d’elezione: chemioterapia della malattia metastatica.
Molti sono i farmaci chemioterapici a disposizione: alcuni vengono utilizzati in combinazione, altri sono usati in modo sequenziale come singoli agenti chemioterapici. Alcuni farmaci o combinazioni di farmaci vengono somministrati per via endovenosa in ospedale, altri farmaci vengono assunti per via orale.