Tre porzioni di frutta al giorno fanno calare il rischio di tumore al seno

   Sportello Cancro, Laura Cuppini, 12/05/2016

STUDIO AMERICANO
Analizzate le abitudini di 90mila donne: in coloro che da adolescenti consumavano regolarmente banane, mele e uva la probabilità di sviluppare un cancro alla mammella è scesa del 25%. Il ruolo della dieta in chiave anti-neoplasie è fondamentale


È scientificamente provato: mangiare bene (con una dieta povera di grassi animali e ricca di vegetali) previene molti tipi di tumore. Anche fumo, sovrappeso, obesità e scarsa attività fisica sono fortemente implicati nella possibile comparsa di neoplasie, ma il rapporto con l’alimentazione è stato oggetto di numerosi studi negli ultimi anni, che si sono concentrati in particolare su due tipi di cancro: al seno e al colon.

Tre porzioni di frutta al giorno
Un nuovo studio della Harvard School of Public Health di Boston, pubblicato sul prestigioso British Medical Journal, fa luce su un particolare aspetto della dieta “anti-tumore”. Gli autori hanno dimostrato che mangiando fin dall’adolescenza almeno tre porzioni di frutta al giorno (soprattutto banane, mele e uva) si riduce il rischio di tumore al seno del 25%. Anche il consumo di arance e cavolo nella prima età adulta è risultato associato a una minore probabilità di sviluppare la neoplasia. La ricerca è stata condotta su 90mila donne, seguite per 20 anni, cui è stato chiesto di riferire informazioni sulla propria alimentazione negli anni dell’adolescenza e/o della prima età adulta. I casi di tumore al seno tra le partecipanti sono stati circa 3.200 e, di questi, 1.347 riguardavano donne che avevano fornito informazioni circa la propria dieta fra i 13 e i 18 anni. Risultato: coloro che in gioventù avevano consumato almeno 2,9 porzioni di frutta al dì presentavano un rischio di tumore della mammella del 25% inferiore rispetto a coetanee che da ragazzine non avevano mangiato frutta o quasi (fino a mezza porzione al dì).

«Legame va ulteriormente studiato»
«La relazione tra dieta e tumore al seno è studiata da 40 anni - si legge in un commento allo studio pubblicato sulla stessa rivista, a firma di studiosi dell’Università di Oxford -. Gli unici risultati incontrovertibili riguardano l’alcol e l’obesità, che fanno salire il rischio. Sul legame tra consumo di frutta da giovani e diminuzione del rischio sono necessari ulteriori studi, ma i benefici dei vegetali (frutta e verdura) sulla salute sono ben noti ed è bene proseguire lo sforzo di farne aumentare il consumo da parte dell’intera popolazione».

Grassi saturi, carboidrati, alcol
È stato provato che una dieta ricca di grassi saturi e alimenti di origine animale (carne, soprattutto rossa, latticini, burro) fa salire il rischio di tumori mammari e che, al contrario, una dieta ricca di fibre (verdura, cereali integrali, legumi, frutta) dimezza il rischio di sviluppare il tumore al colon. Altri alimenti da limitare sono i carboidrati ad alto indice glicemico (pane bianco, prodotti da forno, riso bianco, bibite zuccherate, marmellate) e quelli che fanno salire il colesterolo cattivo (di origine animale), oltre ad alcolici e superalcolici, pericolosi per bocca, esofago, stomaco, colon, fegato e seno. Altri studi sono in corso per appurare la relazione fra dieta e tumori del polmone, dell’utero, dell’ovaio e di altre parti dell’apparato digerente.


Leggi articolo originale