Prevenzione nelle donne ad alto rischio: si testano nuove vie

   La.repubblica.it, saluteseno, Tiziana Moriconi, 06/07/2016


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Una ricerca su Nature Medicine getta luce sulle cellule precorritrici del cancro al seno nelle persone portatrici delle mutazioni nel gene Brca1. E indica il denosumab come possibile farmaco preventivo




Denosumab, un anticorpo monoclonale già in uso per trattare le metastasi ossee del tumore a seno, potrebbe avere un effetto preventivo in donne con una mutazione Brca 1. A suggerirlo è uno studio pubblicato su Nature Medicine, che ha mostrato come il farmaco possa bloccare la crescita delle cellule pre-cancerose nel tessuto mammario di queste pazienti.

Le mutazioni Brca. Le donne con una mutazione nei geni Brca1 hanno un rischio molto più alto della media di sviluppare un tumore al seno o all'ovaio. Al momento esistono due principali possibilità: la sorveglianza attiva e serrata, con controlli ravvicinati per arrivare a una diagnosi che sia il più precoce possibile, o il ricorso alla chirurgia preventiva. Questo nuovo studio, condotto presso il Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research (WEHI), in Australia, mostra una nuova possibile prospettiva nel campo della farmaco-prevenzione.

Lo studio. I ricercatori hanno analizzato diversi campioni di tessuto mammario di donne con e senza mutazione Brca1. In quelli delle donne mutate, sono stati in grado di individuate delle cellule “precorritrici” del tumore al seno. “Queste cellule proliferano rapidamente e il loro Dna subisce facilmente danni, due elementi che le rendono pericolose”, ha spiegato Emma Nolan, co-autrice dello studio e docente presso l'Università di Melbourne.

La proteina RANK. Gli scienziati hanno anche trovato che una particolare proteina, chiamata RANK, è attiva in queste cellule pre-cancerose. È stata questa scoperta a portare i ricercatori verso il Denosumab: un farmaco già in uso che colpisce e blocca proprio la via metabolica di RANK.

Attualmente, come ricordano i ricercatori, sono già in corso studi clinici che hanno l'obiettivo di valutare l'efficacia preventiva di farmaci RANK-inibitori nei casi di mutazioni Brca.

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