Dottore, sa chi sono?

   La.repubblica.it, Salute seno, Marta Impedivo, 04/11/2016

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Si chiama Interactive Empowerment ed è uno strumento pensato per migliorare la comunicazione tra l'oncologo e la donna con tumore al seno, fornendo al medico un profilo psicologico della paziente prima che la incontri



Quanto può essere migliore l’esperienza di una donna con tumore al seno che incontra per la prima volta l'oncologo, se il medico la conosce già? Quanto cambia la sua visione della malattia, se si investe sul rapporto con lo specialista che la prende in cura? Per rispondere a queste domande è nato Interactive Emporwerment, uno strumento pensato per favorire l’incontro e la comunicazione tra medici e donne con tumore al seno. Il progetto è stato messo a punto dall’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano che da luglio lo sta testando sulle sue pazienti con risultati incoraggianti, descritti sulla rivista eCancer.

Interactive Emporwerment. A tutte le partecipanti allo studio – donne di tutte le età con tumore al seno al primo stadio - viene richiesto di presentarsi mezz’ora prima della visita col medico e compilare un questionario di 29 domande su un iPad. Al termine della compilazione, le risposte vengono analizzate automaticamente da un’applicazione che elabora il profilo psicologico della donna e lo manda in tempo reale al medico che sta per riceverla. Per ogni fattore indagato, alla paziente viene attribuito un punteggio e, quando questo è superiore alla media, il medico riceve automaticamente anche delle raccomandazioni comportamentali che lo aiutino a entrare in relazione con la donna. «Ancor prima di incontrare la paziente, il medico può avere un'idea del suo livello di ansia, del suo stile decisionale, dello stato di salute percepito, del suo bisogno di ricevere informazioni, in modo da poter adattare il suo stile comunicativo ai bisogni della donna che incontrerà, migliorando l'interazione e la comprensione», spiega Gabriella Pravettoni, docente, direttrice della Divisione Psiconcologia dello Ieo e promotrice del progetto.

Un approccio personalizzato. «La Psiconcologia è la scienza che studia la dimensione psicologica della malattia oncologica. In particolare, si occupa di valutare e gestire sintomi come paura, ansia, depressione, dolore e le relative implicazioni familiari e sociali, per potenziare le risorse personali utili ad affrontare la malattia», spiega Pravettoni. In quest’area di ricerca, Interactive Empowerment nasce dalla necessità di mettere a punto un approccio sempre più personalizzato al trattamento del cancro e con lo scopo di accrescere la partecipazione della paziente al processo terapeutico. La conoscenza dei bisogni e dei valori della paziente si rivela fondamentale soprattutto nel processo di decision making: particolari caratteristiche psicologiche, infatti, possono interferire con la capacità della paziente di selezionare e memorizzare le informazioni che le vengono fornite durante l’incontro con l’oncologo, e quindi renderla solo in parte consapevole delle decisioni che le viene chiesto di prendere.


La psicologia per il tumore al seno. «Questo strumento non sostituisce lo psicologo, che resta fondamentale nel percorso di cura del tumore al seno – continua Pravettoni – ma vogliamo testare tutte le potenzialità che la tecnologia ci offre per rendere sempre più efficaci gli interventi. Le pazienti con tumore al seno sono quelle con cui lavoriamo di più e che maggiormente beneficiano degli interventi psicologici volti ad affrontare le tante sfide decisionali che la malattia impone. Tuttavia, lo strumento è stato pensato dall'inizio per poter essere adattabile a qualsiasi tipo di tumore, poiché un'interazione efficace medico-paziente e un adeguato supporto decisionale sono fondamentali in tutti i casi oncologici».


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