Usa: 7 nuovi cancerogeni per l'uomo. Sono virus che possono far ammalare

   Sportello Cancro, Vera Martinella, 08/11/2016

TUMORI
Il dipartimento di Salute americano aggiunge all'elenco delle sostanze pericolose cinque virus (tra i quali l'HIV e quello di Epstein-Barr), più il cobalto e un solvente

Ci sono sette “new entry” nel quattordicesimo Rapporto sulle Sostanze Cancerogene rilasciato pochi giorni fa dal Dipartimento di Salute americano: cinque virus, un agente chimico (il solvente industriale tricloroetilene) e uno metallico (il cobalto e i suoi composti) vanno a completare l’elenco di sostanze che si ritiene possano causare il cancro.

I cinque virus
I cinque virus in questione sono quello dell’immunodeficienza umana 1 (HIV-1), il virus T-linfotropico di tipo T 1 (HTLV-1), il poliomavirus a cellule di Merkel (MCV) e due herpes virus, Epstein-Barr (EBV) e l’herpes virus associato al sarcoma di Kaposi (KSHV), collegati nell’insieme a oltre 20 tipi diversi di cancro, tra i quali quelli che colpiscono pelle (non melanoma), occhi, polmoni, stomaco e differenti forme di linfoma.«Considerando il fatto che circa il 12 per cento dei casi di tumore diagnosticati ogni anno sono dovuti a un virus e che per questi cinque virus al momento non esistono vaccini, è ancor più fondamentale impegnarsi in strategie di prevenzione che limitino le infezioni e il diffondersi di questi agenti pericolosi per la salute», ha dichiarato Linda Birnbaum, direttore del National Institute of Environmental Health Sciences statunitense.

HIV, non solo Aids
È da anni noto, ad esempio, che le persone sieropositive siano più a rischio di determinate forme di cancro, come il sarcoma di Kaposi e alcune forme di linfomi Hodgkin e non Hodgkin, neoplasie anogenitali (incluse quelle di pene, vulva, vagina, ano, cervice), del fegato e della bocca: «L’Hiv-Aids attacca e indebolisce il sistema immunitario, che gioca un ruolo importante nella sorveglianza contro i tumori», spiega Birnbaum. Il virus HIV-1 si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti, siringhe infette, durante la gravidanza dalla madre al feto o tramite l’allattamento al seno. Oltre a causare l’Aids, l’HIV è stato anche legato al rischio di altre forme di cancro, tra le quali i tumori della pelle di tipo non melanoma, quelli degli occhi e del polmone. Il virus T-linfotropico di tipo T 1 si contrae tramite contatto con cellule o tessuti biologici contaminati: ne sono esempi l’allattamento al seno, la condivisione di aghi o siringhe infetti, l’attività sessuale non protetta. Diversi studi hanno indicato che HTLV-1 può provocare il linfoma a cellule T, una rara forma di tumore del sangue che colpisce i globuli bianchi, deputati a difendere il nostro organismo dagli “attacchi” di organismi esterni.

Non sempre causa di cancro
«Dev’essere chiaro – sottolineano gli esperti americani – che il Rapporto identifica sostanze che possono essere cancerogene (quali ad esempio agenti chimici, virus, raggi X o radiazioni ultraviolette): sono cioè pericolose, ma questo non significa che necessariamente provochino sempre il cancro. Per stimare le probabilità che una persona si ammali si devono valutare diversi fattori, come la suscettibilità del singolo ad una determinata sostanza o la durata dell’esposizione a un agente nocivo. E nel caso dei virus, chi ha un sistema immunitario indebolito corre maggiori rischi». Il contagio del virus di Epstein-Barr avviene soprattutto con la saliva. È presente in oltre il 90 per cento degli adulti e nella stragrande maggioranza delle persone non provoca disturbi. Talvolta invece provoca la mononucleosi, ma può anche portare allo sviluppo di quattro tipi di linfoma, a cancro del nasofaringe o dello stomaco. Anche l’herpes virus associato al sarcoma di Kaposi (e ad altri rare forme di tumore del sangue) si trasmette principalmente tramite saliva o rapporti sessuali. Ma l’infezione può avvenire anche attraverso il sangue, da una madre al feto, e non di rado non dà segni o sintomi specifici. Infine, il poliomavirus a cellule di Merkel, che vive comunemente sulla pelle, molto raramente crea problemi e provoca il cancro. I soggetti sani se lo scambiano spesso tramite saliva o contatto cutaneo, ma in persone che sono più deboli e predisposte può causare il tumore a cellule di Merkel, una rara neoplasia della cute.

Il cobalto e un solvente industriale
Il tricloroetilene (TCE) è un solvente industriale, che può essere diffuso tramite aria, acqua o terreno nei luoghi in cui viene prodotto, utilizzato principalmente per realizzare i prodotti chimici detti idrofluorocarburi e diversi studi lo hanno collegato a un rischio aumentato di carcinoma renale. Viene ampiamente utilizzato come sostanza sgrassante per metalli nella manutenzione degli equipaggiamenti militari, così come molto diffuso negli ambiti militari è il cobalto (con i suoi composti), un elemento naturale usato per fare leghe metalliche e altri prodotti metallici impiegati in attrezzature militari e industriali, oltre che nelle batterie ricaricabili.

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