La diagnosi di cancro da una goccia di sangue. Arriva in Italia il test “liquido”

   HealthDesk, 29/11/2016

PREVENZIONE

L’Italia è il primo paese europeo a rendere disponibile il nuovo test SCED (Solid Cancer Early Detection) di diagnosi precoce del tumore, che utilizza la tecnica di “biopsia liquida”, eseguibile con un prelievo del sangue.

Presentata all’ultimo congresso ASCO (American Society of Clinical Oncology), la biopsia liquida è un recente metodo di prevenzione e diagnosi di alcuni tumori, basato sulla “ricerca” di frammenti del Dna tumorale nel sangue del paziente. Il funzionamento si fonda sull’idea che quando le cellule muoiono, anche quelle tumorali, rilascino nel flusso sanguigno il loro DNA (il cosiddetto DNA libero circolante, cfDNA). Attualmente, conosciamo molte mutazioni genetiche delle cellule tumorali, quindi l’analisi della presenza di queste mutazioni nel cfDNA può fornire informazioni rilevanti sulla presenza della patologia tumorale.

A supporto dell’efficacia del metodo, testato per il cancro al seno, al colon e alla prostata, un vasto studio di patologia biomolecolare – presentato all’ASCO - in cui sono stati analizzati campioni di sangue prelevati ad oltre quindici mila pazienti con cinquanta diverse tipologie di tumori (37 per cento di tumori del polmone, 14 per cento di tumori della mammella, 10 per cento di tumori del colon-retto e 39 per cento di altri tumori).

«Nonostante al momento la SCED sia considerata un test per il follow up dei malati, riteniamo che in pochi anni, grazie al supporto alla ricerca offerto dall’Università, potrà diventare il gold standard nella diagnostica in oncologia, non solo come esame, ma come un percorso di monitoraggio della salute», chiarisce Giuseppe Novelli, genetista e rettore dell'Università degli studi di Roma “Tor Vergata”. 

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