Le cellule tumorali rilasciano “messaggi in bottiglia” per corrompere le cellule sane

   HealthDesk, 14/06/2017

LO STUDIO
Le cellule tumorali del cancro del colon retto rilasciano delle vescicole, chiamate esosomi, che, come messaggi in bottiglia, influenzano le cellule circostanti anche sane, facendole ammalare a loro volta.


È anche grazie a questo meccanismo che il tumore riesce a crescere e a sfuggire alle terapie somministrate.

È quanto hanno scoperto ricercatori ricercatori dell’Istituto di Patologia Generale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Lo studio è stato pubblicato su The American Journal of Pathology, rivista ufficiale della American Society for Investigative Pathology.

«Lo studio – spiegano i ricercatori - ha permesso di formulare un’ipotesi: gli esosomi rilasciati dalle cellule tumorali sarebbero in grado di influenzare la migrazione e la proliferazione delle cellule circostanti».

Come? Mediante modifiche chimiche di molecole cruciali nella tumorigenesi e cambiamenti nell’attività di geni che regolano il movimento delle cellule e la loro interazione con l’ambiente extracellulare.

Gli esperti hanno studiato il ruolo di queste vescicole, gli esosomi, quando sono rilasciate da cellule di cancro del colon che sono state trattate in provetta con farmaci in grado di rendere tali cellule un “po’ più normali”, riducendone il potenziale patologico. Si è visto che in risposta a questi farmaci cosiddetti “differenziativi” le cellule rilasciano vescicole contenenti messaggeri chimici che influenzano le cellule circostanti, anche quelle sane.

Si tratta di un meccanismo, quindi, che può aiutare a comprendere come le cellule tumorali riescano a influenzare il comportamento delle cellule circostanti (nel cosiddetto microambiente tumorale) e anche, talvolta, a “trascinare” cellule normali nel loro cammino verso la “malignità”.

Se queste osservazioni saranno confermate e si riusciranno a comprendere i meccanismi molecolari coinvolti, gli esosomi potrebbero diventare degli utili bersagli per nuove terapie mirate a bloccare lo sviluppo dei tumori.


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