Cancro dell’ovaio. Una nuova strategia per combatterlo. Funziona anche nei tumori BRCA-

   www.healthdesk.it, 10/10/2018

Da giovedì 11 ottobre sarà rimborsato dal servizio sanitario e disponibile in Italia niraparib, un nuovo farmaco per il trattamento del tumore dell’ovaio, delle tube e del peritoneo.

Niraparib appartiene alla famiglia dei cosiddetti PARP inibitori (inibitori dell’enzima PARP poly (ADP-ribosio) polimerasi 1/2) ed è il primo farmaco di questa categoria utilizzabile per questi tumori. È stato approvato nel novembre 2017 niraparib dalla Commissione Europea e ora ha ricevuto il via libera anche dall’Agenzia del farmaco italiana che ne ha riconosciuto anche l’innovatività condizionata.

Nello specifico, il nuovo farmaco è indicato monoterapia per il trattamento di mantenimento di pazienti adulte con carcinoma epiteliale sieroso recidivante dell’ovaio, di alto grado, platino-sensibile, carcinoma delle tube di Falloppio, o carcinoma primario del peritoneo con risposta completa o parziale alla chemioterapia al platino. Inoltre, può essere usato sia dalle pazienti con mutazione del gene BRCA sia da quelle prive di questa mutazione, che rappresentano la maggioranza dei casi e sono la popolazione che presenta il maggior bisogno terapeutico insoddisfatto: hanno infatti una peggiore prognosi e, fino ad ora, sono state prive di opzioni terapeutiche indicate.

«Niraparib è il primo ed unico PARP inibitore rimborsato in Italia per la terapia di mantenimento delle pazienti con carcinoma ovarico recidivante indipendentemente dalla presenza o meno della mutazione del gene BRCA», ha affermato Roberto Florenzano, vice president & general manager di TESARO Bio Italy. «Questa è una importante notizia per le pazienti senza mutazione, per le quali fino ad oggi non erano disponibili terapie indicate e rimborsate nel mantenimento. Il riconoscimento dell’innovatività condizionata da parte dell’Aifa conferma ulteriormente l’importante bisogno terapeutico che niraparib può soddisfare per le pazienti italiane».

« Il carcinoma ovarico presenta un elevato bisogno medico insoddisfatto, specialmente nelle donne prive di mutazione BRCA, che costituiscono la maggioranza dei casi e sono caratterizzate dalla peggior prognosi», aggiunge Nicoletta Colombo, direttore della Divisione di Ginecologia Oncologica dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano. «La disponibilità di niraparib rappresenta un passo avanti atteso da lungo tempo nel trattamento del carcinoma dell’ovaio recidivante. Il periodo libero da progressione di malattia generalmente diminuisce dopo ogni trattamento a base di platino; ciononostante, molte donne, in mancanza di opzioni terapeutiche, vengono lasciate in osservazione e in attesa tra un trattamento e l’altro fino alla ripresa della malattia. Niraparib fornisce una importante opportunità per queste pazienti in quanto incrementa in modo statisticamente e clinicamente significativo la sopravvivenza libera da progressione di malattia, sia nelle pazienti portatrici che in quelle prive di mutazione del gene BRCA», conclude.

Soddisfazione è stata espressa anche dalle pazienti. «Accogliamo con piacere la disponibilità in Italia di niraparib per le donne con carcinoma ovarico», dice Nicoletta Cerana, Presidente di ACTO Onlus (Alleanza Contro il Tumore Ovarico). «Questo nuovo PARP inibitore è realmente innovativo perché offre la possibilità di una più lunga sopravvivenza libera da progressione della malattia a tutte le pazienti, indipendentemente dalla mutazione del gene BRCA, un’opzione che non esisteva fino ad oggi. Ora ACTO Onlus e tutti coloro impegnati per favorire i progressi nella cura delle pazienti, devono lavorare insieme per garantire l’accesso a tutte le donne che potrebbero beneficiare di questo nuovo trattamento».


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