Così il tumore “corrompe” le cellule vicine rendendole complici della sua crescita

   www.healthdesk.it, 30/08/2019

Lo studio
Il risultato è stato ottenuto grazie all'utilizzo di una tecnica che induce le cellule tumorali a rilasciare una proteina fluorescente che viene catturata dalle cellule vicine che possono così essere monitorate


L’ambiente che circonda il tumore, chiamato micorambiente tumorale, ne influenza la crescita. E ora sappiamo come. Grazie a una nuova tecnologia sviluppata dai ricercatori del Francis Crick Institute di Londra si è scoperto che le cellule sane situate attorno a un tumore subiscono delle trasformazioni diventando simili a cellule staminali capaci di favorire la crescita e la diffusione del cancro compromettendo anche la riuscita dei trattamenti. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature.

«La nostra tecnica ci ha permesso di osservare i cambiamenti delle cellule nel microambiente tumorale con una precisione senza precedenti. Aiutandoci a comprendere come questi cambiamenti siano associati alla crescita del tumore e alla formazione di metastasi. Questo ci permetterà di sviluppare nuove strategie per trattare la malattia», ha dichiarato Ilaria Malanchi che fa parte del team alla guida dello studio.

Servendosi di una nuova tecnica di indagine messa a punto per l’occasione, gli scienziati hanno osservato che le cellule non tumorali nel microambiente regrediscono fino a uno stadio analogo a quello delle cellule staminali e così favoriscono la crescita del tumore.

La nuova tecnica prevede il rilascio da parte delle cellule tumorali di una proteina fluorescente che viene catturata dalle cellule vicine che possono così essere monitorate e messe a confronto con altre cellule non entrate a contatto con il tumore. Lo stratagemma è stato messo alla prova in una serie di esperimenti su topi affetti da tumore della mammella che si era diffuso ai polmoni. Scoprendo che le cellule colorate dei polmoni avevano caratteristiche tipiche delle cellule staminali a differenza delle cellule dei polmoni distanti dal tumore.

Negli esperimenti in laboratorio le cellule “simil-staminali” messe a contatto con le cellule tumorali favorivano la sopravvivenza e la crescita del tumore. Lo stesso fenomeno è stato osservato su oggetti sperimentali più affidabili come gli organoidi di polmoni, una copia in miniatura degli organi umani.

È come se il tumore modificasse l’ambiente circostante a proprio vantaggio assicurandosi in questo modo una permanenza indisturbata all’interno dell’organismo con la possibilità di crescere ed espandersi anche altrove.

«Con nostro stupore, abbiamo scoperto che le cellule che ricevevano le proteine da cellule tumorali limitrofe ottenevano caratteristiche simili a cellule staminali potenzialmente in grado di cambiare il loro destino per diventare diversi tipi di cellule. E ciò dimostra la potente influenza che il cancro esercita sulle sue cellule vicine, rendendole facilmente suscettibili a cambiamenti», scrivono i ricercatori.

Ancora è presto per conoscere esattamente il campo di applicazione di questa scoperta. Indubbiamente le informazioni sulle influenze reciproche tra tumore e microambiente tumorale potrebbero rivelarsi utili per lo sviluppo di terapie target che interrompano il “dialogo” tra le cellule del tumore e quelle dell’ambiente circostante.

Le potenziali applicazioni non si limitano però al cancro: un approccio simile potrebbe consentire agli scienziati di studiare le interazioni tra i diversi tipi di cellule nel corpo.


Leggi articolo originale