Cancro al seno: dieta mima digiuno e terapia mirata bloccano la malattia

   www.healthdesk.it, 15/12/2021,

Lo studio
Cancro al seno: dieta mima digiuno e terapia mirata bloccano la malattia
Ideata una strategia per bloccare le vie di fuga del tumore con farmaci a bersaglio molecolare, già in uso in sperimentazioni per la cura di tumori che presentano particolari mutazioni


La dieta “mima digiuno” è più che una dieta. È un protocollo alimentare ipocalorico che ha dimostrato proprietà preventive nei confronti di varie malattie, tumori compresi, e che si sta rivelando efficace anche come terapia. In particolare nel caso dei tumori al seno triplo negativi. Uno studio su modelli animali suggerisce che abbinando la dieta mima digiuno ad alcuni specifici farmaci si possa indurre la regressione del tumore. La ricerca condotta all’Ifom di Milano con il sostegno di Fondazione Airc è stata pubblicata su Cell Metabolism.

I tumori al seno triplo negativi, ovvero quelli che non presentano recettori per fattori di crescita, sono circa il 15 per cento dei tumori mammari e vengono considerati i più aggressivi e difficili da curare. Le uniche opzioni terapeutiche efficaci, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia, provocano anche importanti effetti collaterali e non prevengono la formazione di recidive che sono considerate la causa principale di mortalità per questo tipo di tumore.

Inoltre le cellule tumorali di tumori al seno triplo negativi sono in grado di sviluppare facilmente una resistenza ai farmaci a causa della presenza di cellule tumorali staminali che hanno un ruolo fondamentale nel processo di iniziazione e progressione tumorale e nel promuovere la formazione di recidive.

Le potenzialità della dieta mima digiuno nel trattamento del tumore alla mammella triplo negativo erano già emerse in uno studio precedente condotto sempre all’Ifom nel laboratorio “Longevità & Cancro” guidato da Valter Longo. All’epoca la “dieta mima digiuno” aveva dimostrato di poter aumentare l’efficacia della chemioterapia contro il tumore alla mammella triplo negativo, ma questo abbinamento non risultava ancora sufficiente a bloccare o far regredire il tumore.

«Pertanto in questa nuova ricerca ci siamo focalizzati sulla ricerca di una terapia diversa e più mirata, che fosse non tossica e in grado di eliminare anche le cellule staminali. Grazie al lavoro di Giulia Salvadori, sostenuto anche grazie a una borsa di studio AIRC, abbiamo scoperto che le cellule staminali all’interno del tumore sono molto sensibili alla riduzione dei livelli di zucchero causata dalla dieta mima digiuno», spiega Longo.

I risultati ottenuti in topi di laboratorio mostrano che la dieta mima digiuno, abbassando i livelli di glucosio, riduce sia il numero delle cellule staminali tumorali sia la loro capacità di crescere. Alla luce di questi risultati, sono state effettuate indagini retrospettive su 81 pazienti caratterizzate da tumori al seno triplo negativi metastatico che hanno evidenziato che le pazienti con livelli di zuccheri nel sangue più bassi hanno avuto una sopravvivenza maggiore rispetto a pazienti con più alti livelli di glicemia.

«Tuttavia abbiamo notato che utilizzando la dieta come unico intervento si ottiene sì un rallentamento nella progressione tumorale ma senza arrivare a una completa remissione della malattia, in quanto le cellule tumorali sopravvivono durante il digiuno. Ci siamo pertanto interrogati sui meccanismi di sopravvivenza attivati da queste cellule», dichiara Longo.

Usando una tecnica chiamata RNA seq, il gruppo dell’IFOM è riuscito ad identificare queste vie di fuga e a bloccarle con dei farmaci a bersaglio molecolare, già in uso in molteplici sperimentazioni cliniche per la cura di tumori che presentano particolari mutazioni a livello di queste vie molecolari, ma quasi sempre in abbinamento a trattamenti chemioterapici.

«È stato interessante notare come questi meccanismi di sopravvivenza venissero attivati solo dalle cellule tumorali differenziate ma non dalle staminali. E questo risultato sottolinea come gli effetti della dieta possano differenziarsi da cellula a cellula», osserva Giulia Salvadori, prima autrice della ricerca .

L’approccio combinato dei farmaci e della dieta è riuscito a contrastare la progressione tumorale e la sopravvivenza delle cellule tumorali stesse, prevenendo l’insorgere della resistenza ai farmaci, grazie all’abilità della dieta mima digiuno di ridurre le cellule staminali. Inoltre l’aggiunta del protocollo alimentare ha ridotto gli effetti collaterali causati da questi farmaci, che causavano tossicità importanti indipendentemente dalla crescita del tumore.

«Il nostro studio identifica quindi un metodo che, se validato clinicamente in studi clinici con ampie casistiche, potrebbe essere potenzialmente utilizzabile contro molti tipi di tumore. Il metodo consisterebbe nell’usare la tecnica di RNA seq per valutare quali meccanismi di fuga siano stati attivati dalle cellule tumorali per sopravvivere in caso di mancanza di nutrienti. Inoltre la combinazione con la dieta permetterebbe di ridurre alcuni degli effetti collaterali causati dai farmaci, come in questo studio di laboratorio dove è stato osservato che la dieta mima digiuno era in grado di proteggere dall’iperglicemia indotta dalla terapia», conclude Longo.

Il prossimo passo sarà quello di verificare in ulteriori studi di laboratorio e studi clinici la replicabilità dei risultati ottenuti in altri tipi di tumore, in abbinamento a farmaci sempre meno tossici.

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