cancro al seno

domanda:
buongiorno, le scrivo questa mail perche una mia carissima amica sta attrversando uno degli incubi più grandi, il cancro al seno al 4 stadio .
ha fatto 4 cicli di chemio rossa il tumore si è ridotto del 50% tuttavia propio questa mattina le hanno comunicato che faranno un intervento di asportazione di tutto il seno sx mentre lei sperava fosse più conservativo.
può immaginare lo sconforto di questa giovane donna che deve affrontare tutto questo , che non ha maternità alle spalle e quindi le pesa ancora di più la sua condizione.
da qui la mia domanda, vorrei aiutarla ma non so più come, da mesi cerco di farle forza di sostenerla ,le dico di stribgere i denti che tutto quello che serve per salvarle la vita va fatto, che l'aspetto esteriore va messo in secondo piano ma non credo di avere la competenza tale da affrontare questo discorso e ho paura di sbagliare e fare peggio.
in uno dei nostri discorsi le ho anche detto con tatto di provare a parlare con un esperto, uno psicologo che magari potrebbe aiutarla a superare questo momento ma lei si rifiuta  e io non voglio insistere.
c'è qualcosa che secondo lei potrei fare o dire per aiutare questa cara persona?grazie infinite
risposta di d.ssa Maria Gabriella Manno:
Gent. sig.a,
la nostra esperienza ci dice che scoprire un tumore al seno è fonte di un enorme stress psicofisico e inoltre anche dopo l'intervento chirurgico quanto non sia per niente facile affrontare la vita e gestire il quotidiano durante le lunghe terapie; anche dopo anni le angosce possono non placarsi e le persone possono sentire a fasi alterne il bisogno di confrontarsi, elaborare, metabolizzare. Capisco le sue preoccupazioni e quelle della sua amica perché Andos, da sempre, se ne fa carico con diversi tipi di intervento riabilitativo di tipo fisico e/o psicosociale. Soprattutto la giovane età della sua amica e il fatto che le sia impedita una maternità rendono più acuto il problema. E' dimostrato dalla ricerca che la vicinanza di amici, familiari e partner gioca un ruolo importante nel favorire la ripresa dal trauma; inoltre aiuta a ricostruire la propria vita in futuro sulle basi solide della solidarietà e della comprensione. Quindi lei può fare tanto solo restandole accanto, mi creda!
Non conosco il suo indirizzo quindi le chiederei di consultare il sito per verificare se nella sua città esiste un Comitato Andos, ce ne sono circa 55 in tutta Italia, e lì potrà chiedere di essere invitata a confrontarsi con altre donne che conoscono la situazione e possono offrirle tutta la loro esperienza per poter stare vicino alla sua amica e stimolarla a chiedere aiuto. Se la sua amica dicide di fare una visita in Andos dica pure che la visita è gratuita dopo essersi associati.
Intanto la invito a visitare il sito dove troverà molte informazioni utili per la sua amica e tra l'altro un progetto che può stampare "La forza al femminile" che contiene diversi approfondimenti.
A presto
M.Gabriella Manno