ESITI DISCORDANTI;

domanda:
Buonasera dottore,
il 23 maggio scorso ho subito l'intervento di quadrantectomia supero esterna destra ed asportazione del linfonodo sentinella (risultato poi  reattivo quindi senza svuotamento del cavo ascellare);
gli esiti sin dall'ago aspirato sono risultati abbastanza confortanti, confermati poi dall'esame istologico post intervento:
carcinoma duttale infiltrante grado 2 secondo Elston; nodulo di 1,2 cm che si associa a focolai di carcinoma duttale in situ, poco differenziato secondo Holland, di tipo solido, che rappresenta circa il 10% delle dimensioni totali del nodulo.
il 100% è positivo recettori estrogeni, il 90% recettori progesterone.
indice di proliferazione Ki67 pari al 10%.
unica negatività l'Her-2/neu amplificato (con FISH), valore che ha fatto si che l'oncologo mi abbia prospettato n.6 cicli di chemioterapia FEC + trastuzumab (oltre alla classica radioterapia e cura ormonale).
Visto la mia contrarietà a tale tipo di cura ho sentito il parere di un secondo istituto (a livello europeo) il cui direttore della divisione di oncologia ha richiesto la revisione istologica in quanto a suo avviso i due valori Ki67 ed Her-2 erano in contrasto e, nel caso di Her-2 non amplificato niente chemioterapia, diversamente 4 soli cicli di EC;
risultato: >95% recettori estrogeni, 90% progesterone, assenza di Her-2 (sia con Hercept Test Dako che con FISH) ma proliferazione Ki67 22%, considerato quindi alto;
morale, comunque chemio terapia visto ques'ultimo valore.
ho chiesto quindi che il primo istituo rifacesse questi esami, e per ben 2 volte hanno confermato i loro precedenti risultati: proliferazione bassa 10%, Her-2 amplificato.
Tramite una conoscenza personale , per mia tranquillità sulla cura da seguire, ho rifatto fare il tutto presso un laboratorio di sperimentazione a livello internazionale (non in Italia, quindi senza valenza..) e sopresa finale:
proliiferazione Ki67 bassa (<10%) ed Her-2 assente
con questi valori non avrei dovuto fare nessun tipo di chemioterapia, cura che ho però nel frattempo dovuto iniziare in data 3 luglio ed ora comincio a pagarne le conseguenze (capelli, globuli bianchi a 1,3 etc.etc.)
mi chiedo: è normale una discordanza del genere degli estiti di 3 diversi istituti, esiti dai quali dipende appunto la scelta della cura del paziente ??
forse è proprio per questa mancanza di certezze/conoscenza che in alcuni posti si propende spesso per la "via più breve", quella cioè della chemioterapia?
la ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità e gentilezza e la saluto cordialmente.





risposta di dott.Claudio Pagliari:
Se dovesse fare controllare i vetrini ad un quarto istituto rischierebbe di avere una ulteriore risposta diversa e questo dimostra ancora una volta che la medicina non e' una scienza esatta. Occorre basarsi sull'evidenza e questo e' l'indirizzo attuale. Non e' sempre facile stabilire con esattezza se esiste indicazione alla chemioterapia. Presso l'ospedale presso il quale lavoro effettuiamo un ulteriore test ( mammaprint ) che attraverso uno studio di oltre un centinaio di geni ci fornisce qualche indicazione in più . In ogni caso, considerando che ha iniziato la cura, che il trastuzumab non le procurerà effetti collaterali particolarmente importanti, credo le convenga proseguire. Se vuole un consiglio valuti attentamente a quale collega oncologo affidarsi ma poi non cerchi continuamente conferme presso altri istituti perché potrebbe aumentare le sue ansie e perplessità .
Cordialmente
dott.Claudio Pagliari