E’ utile sapere.......

Sintomi quali secchezza vaginale, dolore durante il rapporto sessuale e la conseguente caduta del desiderio possono essere migliorati ed in alcuni casi risolti.
Il Peptide Vaso Intestinale (VIP) è un neurotrasmettitore che interagendo con gli estrogeni traduce l’impulso sessuale in lubrificazione vaginale e le donne che sono in trattamento “ormonale”con farmaci quali tamoxifene o inibitori dell’aromatasi presentano secchezza vaginale e dispareunia (lo spasmo difensivo del muscolo pubo -coccigeo provoca ipertonia del pavimento pelvico quindi dolore durante i rapporti).
Tali farmaci agiscono determinando carenza di estrogeni ed il VIP non può svolgere la sua azione e di conseguenza l’eccitazione è assente.

Quindi se conosciamo bene quello che succede possiamo affrontare con serenità tutte le terapie e possiamo non “sentirci in colpa” verso se stesse e verso coloro che amiamo e soprattutto essere consapevoli che sono sintomi e situazioni reversibili. Può rinascere una nuova vita personale e di relazione sicuramente migliore.

 

Le donne trattate con chemioterapia hanno una diminu- zione della produzione dell’ossido nitrico (NO) androgeno dipendente deputato alla risposta clitoridea, e conseguen- temente una inibizione del VIP estrogeno dipendente de- putato alla risposta vaginale ( i farmaci chemioterapici uti- lizzati nei protocolli possono comportare una diminuzione /perdita di androgeni ovarici).

La riduzione del dolore durante i rapporti si può ottenere:

  • associando gli esercizi finalizzati a rilassare il muscolo che circonda la vagina, il
  • cui spasmo provoca dolore, a massaggi in cui si può coinvolgere anche il partner; con olio di iperico; gel di alaimidi;
  • creme ricche di vit. A/E ;

tutte sostanze che migliorano l’elasticità delle mucose.

Attualmente sono in commercio farmaci a base di Vinadina che promuovono una risposta fisiologica dei genitali nella fase di stimolazione sessuale.

Qualora si fosse determinata una atrofia vaginale medio grave, proprio per la riduzione degli estrogeni, dopo aver superato i cinque anni dalla malattia e terminate le terapie “ormonali”, può essere usato il l’ospemifene che si lega, insieme ad un suo metabolita, ai recettori dell’estrogeno migliorando la mucosa.