Genetica del tumore della mammella

Sono attualmente disponibili test genetici per individuare mutazioni all’interno di BRCA1 e BRCA2 a partire da un semplice prelievo di sangue. L’esecuzione dei test genetici in famiglie a rischio costituiscono parte integrante dell’attività di prevenzione oncologica. Infatti, mediante queste analisi è possibile individuare, nell’ambito delle famiglie a rischio genetico, quali sono le persone che hanno ereditato il carattere di elevata predisposizione ad ammalarsi di tumori della mammella e/o dell’ovaio, per attuare le procedure per una corretta prevenzione oncologica e ridurre il rischio.

Possono accedere ai test tutte le persone che presentano specifici requisiti, stabiliti dalla comunità scientifica internazionale sulla base della maggiore probabilità. Pertanto è fondamentale che i casi da sottoporre a questo tipo di test siano attentamente valutati da medici competenti e che vengano inviati a consulenza genetica oncologica solo i casi elegibili. Ogni fase del test (pre- e post-) va seguita dal team di esperti con anche un supporto psicologico per il soggetto che si sottopone a questo tipo di analisi.
Accedere al test genetico non significa sempre avere risposte sicure, in quanto le mutazioni coinvolgenti questi geni sono tantissime, ad oggi ne sono state calcolate circa 40000, e molte sono varianti genetiche di significato incerto (VUS).

Quindi sono tre le possibili risposte dell’analisi:

  • Positiva (è trovata una mutazione correlata all’insorgenza del tumore)
  • Negativa (non è trovata una mutazione correlata all’insorgenza di tumore)
  • Incerta (presenza di variante di significato incerto)


Avere un risultato positivo in persone sane di famiglie ad alto rischio non significa che si svilupperà sicuramente un tumore o che recidiverà se ha già avuto un tumore al seno, ma permette di attuare tutte le strategie di sorveglianza (protocolli di imaging mirati) e di prevenzione (chirurgica, farmacologica e di stili di vita) per far sì che ciò non accada o che accada il più tardi possibile. Altrettanto avere un risultato negativo o incerto non esclude a priori l’insorgenza di un tumore e ogni tipo di risposta va interpretata da un genetista e rivista in base all’anamnesi personale e familiare del paziente.
 

I CRITERI:

I test dovrebbero essere eseguiti soltanto in famiglie a elevato rischio genetico per tumori della mammella e/o dell’ovaio e sempre a partire da soggetti affetti da tali neoplasie e solo in caso di positività esteso ai familiari sani che accettano di sottoporsi all’esame.
Attualmente l’esecuzione dei test genetici per mutazioni di BRCA1 e BRCA2 è indicata in famiglie ad alto rischio che presentano una delle seguenti caratteristiche nella storia familiare o personale:

  • Un familiare maschio con tumore al seno
  • Donna con carcinoma mammario e ovarico
  • <36aa alla comparsa di tumore anche senza familiarità
  • <50aa con tumore bilaterale anche senza familiarità
  • <50aa con carcinoma mammario e 1 o più parenti di primo grado con carcinoma 
    * mammario maschile
    * ovarico a qualsiasi età
    * mammario bilaterale
    * mammario insorto a <50aa
  •  >50aa e almeno 2 familiari di primo grado e di primo grado tra loro con carcinoma mammario o ovarico
  • Più di 2 familiari di primo grado e di primo grado tra loro affetti da tumore al seno o ovaio
  • Tumore dell’ovaio a qualsiasi età e un parente di primo grado con carcinoma 
    * mammario maschile
    * Ovarico a qualsiasi età
    * mammario bilaterale                     Familiare di 1° grado = madre, sorella, figlia
    * mammario insorto a <50aa           Familiare di 2° grado = nipote, nonna, zia
  • Mutazione nota di BRCA1 – BRCA2 – P53 
     

La decisione finale se sottoporsi o meno all’esecuzione dei test genetici è strettamente personale, e spetta solo al diretto interessato.


 

Ogni Regione ha una sua normativa di riferimento. Al momento i test genetici non sono inseriti nei LEA e quindi non rientrano tra gli esami gratuiti 

In Lombardia (dal 18 settembre 2015)
Il test per la ricerca di una mutazione genetica BRCA è gratuito per le donne malate, mentre per le donne sane ad alto rischio, che vi accedono soltanto su indicazione del centro di genetica in cui viene svolto il counseling, è previsto un ticket di 66 euro.
La delibera 3993 approvata il 4 agosto 2015 al punto 9.3 estende l’esenzione D99 con esonero totale dalla spesa per i programmi di sorveglianza intensiva nelle donne sane portatrici di mutazione BRCA accertata con alto rischio di sviluppare un tumore al seno.
Sono esenti dalla compartecipazione alla spesa (ticket) le cittadine residenti in Lombardia iscritte al SSR.
Le prestazioni di specialistica ambulatoriale previste in esenzione, salvo motivata diversa indicazione clinica, per la condizione D99 sono:

  • Dai 18 anni: visita senologica annuale + ecografia mammaria annuale
  • Dai 25 anni (o da 10 anni prima del caso più giovanile in famiglia): visita senologica semestrale + ecografia mammaria semestrale/annuale + risonanza magnetica nucleare della mammella annuale
  • Dai 30 anni: visita senologica semestrale + ecografia mammaria semestrale/ annuale + risonanza magnetica nucleare della mammella annuale (sino ai 55/65 anni) + mammografia annuale + visita ginecologica ed ecografia transvaginale e dosaggio del CA125 semestrale.


In Emilia Romagna
Il test per la ricerca delle mutazioni BRCA, cui si accede soltanto su indicazione del centro di genetica in cui viene svolto il counseling, è sempre esente ticket.
L’esenzione D99 per donne sane con mutazione BRCA è prevista :con le seguenti modalità

  • < 25anni: visita senologica ed ecografia mammaria semestrali (La proposta del test genetico però viene offerta solo se ci sia un caso < 29aa di carcinoma )
  • 25-34 anni: visita senologica + ecografia semestrali + Risonanza magnetica mammaria annuale
  • 35-54 anni: visita senologica + ecografia semestrale + mammografia + Risonanza magnetica mammaria annuale
  • 55-69 anni: visita senologica e ecografia semestrali, mammografia annuale
  • 70-74 anni: percorso screening come tutte le altre donne, con mammografia biennale

In Sardegna e in Piemonte
il centro genetico di riferimento definisce il grado di rischio e gli esami necessari per ogni singolo caso. Sia l’esame che la visita sono coperti dal Servizio sanitario nazionale e pertanto, come per ogni altra prestazione richiesta alle ASL, sono gratuiti solo se si è esenti dal ticket per patologia o per reddito.