Non solo mammografia. Quando il seno è denso meglio mammografia 3D ed ecografia

   HealthDesk, Cristina Gaviraghi, 14/03/2016

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Ogni mille donne esaminate si potrebbero scoprire quattro tumori in più con la mammografia 3D e sette con l’ecografia. Casi di neoplasia che la mammografia tradizionale ignorerebbe completamente

Più di 40 mila all’anno. Tanti sono i nuovi casi di tumore al seno in Italia e il numero tende a crescere. Le statistiche, poi, evidenziano che l’incremento più consistente si ha nelle donne più giovani. I casi aumentano, ma il tumore, grazie ai progressi dell’oncologia, è sempre più curabile, tanto più se la diagnosi è tempestiva grazie ai regolari screening mammografici.

Non sempre, però, questo è un compito facile.
Se il seno è denso, cioè con una prevalenza di tessuto ghiandolare e fibroso rispetto a quello adiposo, condizione diffusa particolarmente nelle donne più giovani, scovare il tumore ai suoi albori è più complicato. La compattezza del tessuto mammario può infatti nascondere agli occhi del radiologo piccole lesione tumorali o pre-cancerose.

Le strategie diagnostiche, però, non si fermano alla visita senologica e alla classica mammografia.
Quando necessario, a queste può essere affiancata l’ecografia mammaria e la più recente tomosintesi, una sorta di mammografia 3D che permette di ottenere immagini di sezioni del seno spesse 1mm, dandone una visione tridimensionale. E sono proprio queste due tecniche che potrebbero migliorare la diagnosi precoce nelle donne con un seno denso.
Si utilizzano già, ma non ci sono ancora direttive precise sul loro impiego. Al momento, le linee guida raccomandano la palpazione del seno in giovane età e la mammografia bidimensionale nelle donne al di sopra dei 50 anni, anticipandola eventualmente in presenza di fattori di rischio per la neoplasia come ad esempio un profilo genetico sfavorevole o una familiarità per la patologia.
Uno studio dell’Università di Genova, condotto in collaborazione con ricercatori australiani, ha cercato di confrontare l’efficacia diagnostica in seni densi della mammografia 2D, con quella della 3D e dell’ecografia mammaria. L’indagine, presentata alla European Breast Cancer Conference e pubblicata sul Journal of Clinical Oncology, ha coinvolto oltre 3.200 donne con seno denso sottoposte a mammografia tradizionale con esito negativo. L’aggiunta di screening con tomosintesi ed ecografia ha permesso di identificare 24 tumori in più rispetto alla sola mammografia 2D. Tra questi, 12 sono stati individuati con entrambe le tecniche aggiuntive, 11 con la sola ecografia e uno esclusivamente con la tomosintesi.
«In altre parole, dai nostri dati emerge che ogni 1.000 donne esaminate si potrebbero scoprire quattro tumori in più con la mammografia 3D e sette con l’ecografia, casi di neoplasia al seno che la mammografia tradizionale ignorerebbe completamente», puntualizza Alberto Tagliafico, radiologo dell’Università di Genova.
Dallo studio sembra emergere che l’ecografia sia più sensibile della tomosintesi nella diagnosi del cancro, ma, secondo i ricercatori occorre comunque tenere presente che la mammografia 3D ha identificato oltre la metà dei tumori non rilevati dalla 2D.
«L’ecografia è un procedura diagnostica a sé stante, mentre la tomosintesi si esegue in modo analogo alla mammografia tradizionale sia per la paziente sia per il radiologo e potrebbe quindi diventare la modalità di prima scelta per esaminare i seni densi, cui eventualmente, in casi dubbi, affiancare l’ecografia», continua Tagliafico.
Per poter, però, inserire nelle linee guida e nello screening di routine dei seni densi mammografia 3D ed ecografia, affiancandole o sostituendole alle metodiche tradizionali, occorrono studi che ne provino l’efficacia nel ridurre la mortalità per tumore la seno e al momento questi non sono ancora disponibili. Servono inoltre ulteriori e approfonditi dati sui falsi positivi generati da queste tecniche, che nello studio genovese sarebbero intorno al tre per cento, oltre alla necessaria valutazione del rapporto costo – benefici derivante dal ricorso a tali strategie diagnostiche.

I dati ottenuti nello studio del Journal of Clinical Oncology stimolano comunque il dibattito e la ricerca sullo screening oncologico nelle donne con un seno denso e forniscono importanti informazioni per medici e pazienti su come gestire nel modo più appropriato e consapevole questa condizione.