Tumore, guarigione in 11 giorni? L'opinione di Masetti e Scambia

   www.rainews.it, 12/03/2016

TUMORE AL SENO 
Ha fatto scalpore la notizia rimbalzata dal congresso sul tumore al seno in Olanda e rilanciata dai quotidiani inglesi: guarigione in 11 giorni da un tipo di tumore al seno, senza bisogno di chemioterapia nè chirurgia. Alcuni oncologi italiani ridimensionano l'entusiasmo. Abbiamo sentito il prof. Riccardo Masetti e il prof. Giovanni Scambia dell'Universitá Cattolica.

 "Certo i dati sono ancora preliminari e su un numero esiguo di pazienti, ma se dovessi scommettere su una terapia, quella dei farmaci biologici per il tumore al seno mi sembra la più promettente". Così il prof. Riccardo Masetti, direttore del dipartimento di chirurgia senologia del Policlinico Gemelli di Roma, a commento della notizia arrivata dall'European Breast Cancer di Amsterdam: 66 donne guarite da una forma particolarmente aggressiva di tumore al seno in 11 giorni di trattamento con una combinazione di trastuzumab (Herceptin) e Lapatinib, due farmaci biologici. Il clamoroso risultato su tumori al seno positivo al recettore HER2, circa un quarto di tutti i tumori al seno. Il recettore è una sorta di porta di ingresso nella cellula, Her2 sta per Human Epidermal Receptor. A questo recettore possono legarsi alcune sostanze circolanti nel corpo umano, che lo attivano scatenando la proliferazione cellulare. Questo recettore può essere iperespresso (ne esistono molti di più sulla membrana cellulare rispetto alla normalità) e la sua iperespressione è dovuta a mutazioni genetiche tipiche della cellula tumorale: le donne che hanno Her 2 iperespresso presentano una prognosi peggiore e una malattia tumorale più aggressiva. Alla Conferenza di Amsterdam i ricercatori inglesi dell'Universitá di Manchester, della University Hospital of South Manchester, del NHS Foundation Trust di Londra, hanno presentato i risultati dello studio EPHOS B, 257 donne con HER2 positivo sottoposte a gruppi a diverse modalità terapeutiche in attesa della chirurgia per il loro tumore al seno. Quelle trattate con la combinazione dei due farmaci biologici hanno visto ridimensionato a pochi millimetri o del tutto sparito il tumore, tanto da non aver avuto più bisogno della chirurgia. In 11 giorni di trattamento. L'Herceptin ha da tempo modificato la prognosi dei tumori HER2 positivi, prima di questo farmaco erano quelli più virulenti e a prognosi infausta, mentre oggi sono tra i più curabili: il risultato della combinazione con Lapatinib sono eclatanti, hanno scritto il Guardian ed altri giornali inglesi. Per la verità Arnie Purushotham, del Cancer Research britannico aveva parlato di "risultati promettenti che devono essere confermati nel tempo", e la coautrice dello studio, Judith Bliss, ha suggerito che questa combinazione di farmaci può essere utile da utilizzare nella finestra che separa la diagnosi di cancro dall'interno chirurgico. Ma ha anche parlato di risultati inaspettati, e questo ha fatto partire i titoloni sui giornali inglesi. "Io sono convinto che questa sia la strada giusta, farmaci biologici rispetto alla tradizionale chemioterapia spesso carica di effetti tossici mal sopportati dalle pazienti", ci dice il Professor Masetti. Bisogna aspettare, per capire se questa combinazione funziona su altre forme tumorali del seno non positive al recettore HER2, bisogna aspettare per capire se evitando la chemioterapia i risultati si mantengono nel tempo o se ci sono recidive. Bisogna anche aspettare che il costo di questi nuovi farmaci si stabilizzi verso il basso, per poterli impiegare su tutti. Ma la strada sembra tracciata. "Lo studio pubblicato su Cancer Research è una proposta, una strada da verificare" ci dice il prof. Giovanni Scambia, direttore del Dipartimento Salute della Donna dell'Universitá Cattolica. "Nel prossimo futuro credo che la chirurgia avrá un ruolo residuale, nella terapia del cancro al seno, e anche io penso che la via aperta dai farmaci biologici sia entusiasmante: ma per il momento il protocollo resta multi fattoriale, e non dobbiamo privarci di nessuna arma a disposizione contro il cancro alla mammella".


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