Così gli alcolici aumentano il rischio di tumore al seno

   Salute seno, Tiziana Moriconi, 06/05/2016

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Un nuovo studio dell'Università di Houston, in Texas, svela un link diretto tra l'alcol, gli estrogeni e un gene chiave che promuove lo sviluppo del carcinoma mammario


Il consumo di alcolici è un fattore di rischio per molti tumori, compreso quello al seno. Se il nesso è evidente per i tumori del tratto intestinale e per quello al fegato, non lo è, però, per il carcinoma della mammella. Ma ad offrire una possibile spiegazione sono ora i ricercatori dell'Università di Houston, in Texas, che hanno scoperto un gene associato alla malattia e che viene “acceso” proprio dall'alcol.

La ricerca mostra che l'alcol potenzia l'azione degli estrogeni che, nella maggior parte dei casi di carcinoma della mammella, guidano lo sviluppo delle cellule tumorali. Non solo: l'alcol rende anche meno efficace il tamoxifene (il farmaco utilizzato proprio per questi tumori, che ha l'obiettivo di bloccare gli ormoni femminili). “Tutto questo avviene attraverso l'azione di un gene chiamato BRAF”, spiega Chin-Yo Lin, biologo e primo autore dello studio pubblicato su PloS One.

Si stima che migliaia di casi di tumore al seno e di recidive, tanto negli Usa quanto in Europa, siano da attribuire anche al consumo di alcolici. I risultati del team di Lin suggeriscono una possibile spiegazione, facendo luce su uno dei meccanismi molecolari alla base di questo aumento di incidenza. Oltre ad essere importante per le strategie di prevenzione primaria, secondo gli autori questa scoperta sarà utile alle donne in menopausa che assumono la terapia ormonale sostitutiva, affinché sappiano che il consumo di vino e alcolici può influenzare il modo in cui gli ormoni agiscono. Inoltre, sarà fondamentale alle donne attualmente in cura con gli inibitori degli estrogeni.

I ricercatori sottolineano anche i dannosi effetti a lungo termine del binge drinking, un comportamento frequente nelle giovani. “Speriamo che questo studio e quelli futuri forniscano sempre più informazioni per motivare e promuovere scelte consapevoli, e nuovi target per terapie innovative”, conclude Lin.

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