Il biosimilare di trastuzumab funziona come l’originale

   Saluteseno.it, Letizia Gabaglio, 08/06/2016

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La versione non di marca del farmaco che allunga la sopravvivenza delle donne con tumore HER 2 positivo può garantire un maggior accesso alla terapia salvavita



Efficacia e sicurezza paragonabili a quelle della versione di marca. Sono le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori dell’Università della California, a San Francisco, che hanno sottoposto l’anticorpo monoclonale MYL-141O, versione biosimilare del trastuzumab, a uno studio randomizzato di fase III. Il farmaco, usato nelle donne con cancro al seno HER 2 positivo in fase avanzata, ha rivoluzionato il trattamento di questo tipo di tumore. “Più di 10 anni fa trastuzumab, insieme ad altri farmaci target di nuova generazione, ha trasformato il futuro di molte donne. Questi dati iniziali potrebbero allargare l’accesso a questi trattamenti salvavita”, ha commentato Don Dizon, oncologo americano, esperto di tumore al seno, durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati che si è tenuta a Chicago durante il congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco).

Trastuzumab ha aumentato la sopravvivenza delle pazienti con tumore HER2 positivo in maniera sostanziale ma il costo elevato impedisce a molte donne nel mondo di poter essere curate con questo farmaco. Lo studio presentato a Chicago ha coinvolto 95 centri in Asia, America Latina, Africa ed Europa per un totale di 500 donne con tumore metastatico HER 2 positivo a cui è stata somministrata chemioterapia abbinata a trastuzumab oppure alla sua versione biosimilare per almeno 8 cicli, per proseguire poi con trastuzumab fino alla progressione della malattia. L’efficacia e la sicurezza delle due molecole sono risultate comparabili e in entrambi i gruppi non si è evidenziato un effetto importante sul sistema immunitario.

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