Un nuovo passo verso l'immunoterapia per il cancro al seno

   saluteseno.it, Tiziana Moriconi, 24/06/2016

Un nuovo passo verso l'immunoterapia per il cancro al seno
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno testato un nuovo approccio: modificare i macrofagi, le cellule del sistema immunitario che aiutano il tumore

Potenziare il sistema immunitario perché possa essere più efficace contro i tumori. È questo, in estrema sintesi, il principio della immunoterapia. Un concetto non nuovo nella medicina, ma che per alcune neoplasie - prima tra tutte il melanoma e in secondo luogo quelle del polmone - ha segnato un reale cambio di passo.

L'immunoterapia funziona, ma solo in parte e non abbastanza. Ancora molto resta infatti da scoprire in questo campo della ricerca: nei prossimi anni sarà fondamentale capire perché i farmaci immunoterapici, là dove esistono, siano molto efficaci solo per alcuni pazienti, mentre per altri non funzionino affatto.

Per il cancro al seno i farmaci immunoterapici non sembrano essere dietro l'angolo, ma sono in corso diversi studi, in particolare per alcuni sottotipi della malattia (Her 2 positivo e triplo negativo). L'ultima ricerca arriva dall'Università di medicina e centro di eccellenza Karolinska Institutet, in Svezia, dove gli scienziati, guidati da Anna-Maria Georgoudaki, hanno testato un nuovo approccio.

L'immunoterapia normalmente mira a cellule del sistema immunitario chiamate linfociti T che, una volta attivate, attaccano le cellule tumorali. I tumori, però, sono molto bravi a nascondersi, e in questo sono aiutati da altre cellule del sistema immunitario: i macrofagi, la cui normale funzione è quella di combattere le infezioni, ma che in qualche modo vengono "reclutati" dal tumore. Proprio ai macrofagi hanno guardato i ricercatori svedesi.

Corrompere i macrofagi. “Abbiamo trovato un nuovo modo di usare gli anticorpi per attivare i macrofagi”, ha detto Mikael Karlsson del dipartimento di microbiologia e biologia cellulare e dei tumori, dove sono state condotte sperimentazioni sui topi per tre differenti tipi di cancro, tra cui quello al seno. Come spiegato su Cell Reports, i risultati ottenuti sono promettenti.

Gli scienziati hanno riprogrammato e attivato i macrofagi usando un anticorpo in grado di legarsi a una proteina presente sulla loro superficie. Nei topi, questo approccio ha fermato la crescita e la diffusione del tumore (metastasi), potenziando anche l'efficacia dell'immunoterapia usata in clinica, quella diretta ai linfociti T.

Questi macrofagi – spiegano ancora i ricercatori – sono presenti nei tumori delle mammelle dell'essere umano e nel melanoma. Il prossimo passo sarà quindi capire se questo approccio potrà essere sperimentato sui pazienti.

Fonte: Cancer can be combated with reprogrammed macrophage cells


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