Un manifesto per l’oncologia di precisione

   Saluteseno.it, Letizia Gabaglio,14/07/2016


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L'opinione pubblica ne sa poco e niente, ma la rivoluzione della medicina che si basa sulle firme genetiche e molecolari della malattia è già iniziata. Un gruppo di esperti ha messo in evidenza opportunità e sfide di questo nuovo approccio


Integrare le conoscenze che vengono dai dati genetici, molecolari, biochimici con criteri consolidati di interpretazione clinica così da prendere decisioni mediche e mettere a punto piani terapeutici orientati alla persona, al paziente colpito da uno specifico tipo di tumore. È questa la strada tracciata dall’oncologia di precisione, la rivoluzione in corso in questi anni nel modo di pensare il cancro grazie a cui non parliamo più di “il” tumore ma di “i” tumori, dal momento che il tumore si presenta, si sviluppa e progredisce diversamente in ogni persona. Basti pensare a come è cambiato il modo di considerare il tumore alla mammella negli ultimi decenni: oggi sappiamo che non è una sola malattia ma che sono almeno tre, ma che anche all’interno delle tre categorie principali ci sono numerosi sottogruppi, ognuno caratterizzato da mutazioni specifiche che ne definiscono lo sviluppo, il trattamento e la prognosi.
L’oncologia di precisione, quindi, si basa sullo studio delle caratteristiche genetiche e molecolari delle cellule tumorali e definisce la patologia a partire da queste “firme”: è quindi precisa non perché prende in considerazione le singole persone ma perché studia e tratta il singolo tumore a partire dalla sua carta d’identità. I punti principali dell’oncologia di precisione, le opportunità e le sfide che pone e che saranno al centro dei prossimi 10 anni sono stati enucleati da un gruppo multidisciplinare di esperti nel “Manifesto sull’oncologia di precisione” nell’ambito del progetto NEXT 10, realizzato con il supporto di Novartis.

Ma qual è il grado di conoscenza del pubblico e dei pazienti di questo argomento? “Della medicina di precisione si sa poco o niente”, dichiara Paolo Anselmi, GfK Eurisko, che ha realizzato una survey qualitativa per rilevare conoscenze e percezioni dell’opinione pubblica. “Il concetto ’medicina di precisione’ viene sì correlato alla ricerca e innovazione ma trova difficilmente una collocazione specifica in uno o più ambiti medici. A partire da queste e altre rilevazioni, si è compreso il grande bisogno informativo sul tema e la conseguente e necessaria importanza di intraprendere un percorso che favorisca la formazione di una cultura vera e propria attorno alla medicina di precisione”.

Anche per questo, per favorire la comunicazione e la divulgazione di questo nuovo approccio, è nato il Manifesto. “Una delle sfide individuate da Manifesto ribadisce che è fondamentale garantire il diritto del paziente a comprendere la sua condizione di salute, ad avere accesso alle informazioni che lo riguardano e a poterle utilizzare”, sottolinea Marco Marzano, ordinario di Sociologia, Università di Bergamo, uno dei membri del team che ha scritto il documento. “Sarà inoltre di primaria importanza lo sforzo per evitare un accesso alle cure diseguale e disomogeneo sul territorio”.

Proprio in questo, il ruolo del medico rimane centrale. “Sappiamo che il patrimonio genetico, unico per ogni individuo, interagisce con l’ambiente in maniera altrettanto unica: la somma della genetica, dell’epigenetica e della biografia danno come risultato la singolarità di ogni paziente, che tale rimane anche per quanto riguarda i modi di ammalarsi e la risposta alle terapie. Per questo il medico deve guardare a ogni paziente come già aveva suggerito Ippocrate nel Prognostico: usare tutti i dati clinici utili per capire cosa sia meglio per quella singola persona e per informare al meglio sulla prognosi. Stante che l'oncologia o la medicina di precisione implicano per definizione un rapporto non più paternalistico tra medico e paziente” spiega Gilberto Corbellini, docente di Storia della medicina e bioetica alla Sapienza Università di Roma.

Nei dieci punti cardine del Manifesto NEXT10 si affrontano temi di grande importanza nello sviluppo prospettico dell’oncologia che vanno dalla necessità di gestire la pratica clinica in funzione del rapporto umano con il paziente alla creazione e sviluppo di reti di collaborazione e di circolazione dei saperi, che assicurino uniformità su tutto il territorio nazionale. E ancora, la gestione al meglio della tecnologia in continua evoluzione; l’incentivazione di investimenti economici per la ricerca, la realizzazione di un sistema integrato, complessivo e condiviso di registrazione dei dati e delle informazioni.


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