Herpes: un rischio per il seno?

   Salute seno, Marta Impedovo, 23/09/2016

NOTIZIE
Uno studio internazionale ha indagato gli effetti del virus Epstein-Barr sulle cellule mammarie sollevando il dubbio di una correlazione tra una delle infezioni più diffuse e lo sviluppo del tumore al seno


Uno dei virus più diffusi al mondo potrebbe aumentare il rischio di sviluppare un tumore al seno. Il virus in questione si chiama Epstein-Barr (EBV), più comunemente noto come herpes, ed è all’origine di malattie diffuse come la mononucleosi. Il tentativo di spiegare come possa costituire un fattore di rischio per il seno è di uno progetto di ricerca internazionale realizzato dalla Beth Israel Deaconess Medical Center del Massachussets, in collaborazione con la Harvard Medical School di Boston.

Il virus. L’EBV è uno degli otto virus della famiglia degli herpes e si trasmette attraverso la saliva e le secrezioni genitali. Si stima che il 90% della popolazione ne sia venuto a contatto almeno una volta nella vita, anche senza sviluppare sintomi, e nella metà dei casi prima dei cinque anni d’età. Che l’infezione da EBV sia correlata allo sviluppo di alcune forme di tumore (come quello rinofaringeo, il linfoma di Burkitt e il linfoma di Hodgkin) non è un novità per la ricerca: ogni anno sono 200 mila le persone che si ammalano di cancro a causa di questo virus. Anche per quanto riguarda il tumore al seno, è già stato dimostrato che esiste una correlazione, ma nessuno era ancora riuscito a spiegare a cosa fosse dovuta.

Lo studio. Per la prima volta, lo studio guidato da Gerburg Wulf e pubblicato su EBioMedicine ha provato a spiegare il processo che sta dietro a questo fenomeno e ha trovato che il virus non causa l’insorgenza del tumore, ma ne aumenta il rischio. In laboratorio, il team di ricercatori ha coltivato delle cellule epiteliali del seno in presenza del virus EBV e le ha impiantate in alcuni topi. Si è osservato che l’EBV si lega a una proteina che accelera la riproduzione di cellule tumorali. Inoltre, dopo l’infezione, il virus lascia nelle cellule delle tracce genetiche che normalmente sono tipiche di una forma di tumore particolarmente aggressiva: il carcinoma mammario non sensibile agli ormoni femminili (estrogeno negativo).

I risultati. «Mentre in molte donne che vengono a contatto col virus non si verificano effetti nel lungo periodo, in alcune l’infezione può lasciare delle “cicatrici genetiche” che cambiano il metabolismo delle cellule. Nonostante questi cambiamenti siano lievi, decine di anni dopo potrebbero facilitare lo sviluppo di un tumore al seno» spiega Wulf. La conclusione è che l’infezione da herpes non causa lo sviluppo del tumore al seno, ma abbassa la soglia di resistenza alla malattia. Questi risultati, sebbene ancora da approfondire, potrebbero rafforzare la tesi di chi sostiene l’allargamento della vaccinazione pediatrica contro EBV: oltre a proteggere dalla mononucleosi, potrebbe costituire un’efficace strategia preventiva per lo sviluppo di alcuni tumori, tra cui, forse, anche quello al seno.

Leggi lo studio