A confronto le eccellenze italiane sul cancro

   HealthDesk, 13/11/2016

WORKSHOP ALL'ISS

Migliorare la qualità assistenziale e la qualità percepita dal paziente oncologico, perfezionare il percorso diagnostico terapeutico assistenziale delle strutture oncologiche, ottimizzare la gestione dell’assistenza con attenzione anche all’efficienza nella gestione delle risorse. Sono alcune questioni affrontate il 14 novembre all'Istituto superiore di sanità in occasione del primo Workshop della Rete nazionale sui percorsi oncologici.

Nata nel 2014, la Rete oncologica – autofinanziata e indipendente - ha come obiettivo primario quello di Individuazione di regole rigorose e condivise di confronto delle performance dei rispettivi Pdta (percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali) in oncologia, per di migliorare la qualità assistenziale e la qualità percepita dal paziente. A questo scopo si vuole implementare un sistema di benchmarking volto al perseguimento del miglioramento continuo della qualità attraverso un confronto costruttivo e strutturato e un'azione di trasferimento di best practice tra le diverse strutture. Intento della Rete – unica nel suo genere nel nostro Paese e in Europa, perché bottom-up, pragmatica, autonoma e indipendente - è di mettersi al servizio delle Istituzioni nazionali e regionali e di espandersi ad altre strutture del Paese che vogliano misurarsi e crescere, secondo logiche di benchmarking e benchlearning. Ma anche implementare le logiche della value based healthcare, quindi combinando valutazioni di processo e di risultato con quelle di costo, in modo da realizzare costi di riferimento per un determinato percorso, anche questi molto innovativi ed utili anche ai fini della valorizzazione dell’assistenza.

Il primo ambito di confronto è il tumore del colon-retto, rispetto al quale la rete presenta un volume di attività notevole: in un anno (2014 – Programma nazionale esiti) 1.193 interventi chirurgici al colon e 424 al retto.


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