Cancro al seno: nuovi risultati per il trattamento del triplo negativo

   Salute Seno, Marta Impedovo, 05/01/2017

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Al San Antonio Breast Cancer Symposium 2016, sono stati presentati i risultati di uno studio sull’efficacia di Abraxane e carboplatino per il trattamento del carcinoma mammario triplo negativo. Il prossimo step sarà indagare la combinazione Abraxane e immunoterapici


Il carcinoma mammario triplo negativo è, in molti casi, il più aggressivo dei tumori al seno e, per le sue caratteristiche, è anche l’unico per cui non esistono ancora terapie farmacologiche mirate. Nel 2013, in 12 paesi tra cui l’Italia, è nato lo studio TnAcity per valutare l’efficacia di Abraxane (un farmaco a base di paclitaxel e albumina) nelle donne con tumore al seno triplo negativo. I risultati della sua seconda fase sono stati presentati lo scorso dicembre in occasione del San Antonio Breast Cancer Symposium 2016, uno degli appuntamenti più importanti per la ricerca sul cancro al seno nel mondo.

Lo studio. La seconda fase di TnAcity ha valutato gli effetti di tre diverse combinazioni farmacologiche: 191 donne con tumore al seno triplo negativo metastatico non sottoposte a precedente chemioterapia sono state trattate con uno dei tre regimi di trattamento settimanale: Abraxane e carboplatino, Abraxane e gemcitabina, carboplatino e gemcitabina. La sopravvivenza libera da progressione del tumore per le pazienti sottoposte a Abraxane e gemcitabina è risultata significativamente superiore alle altre: rispettivamente 7,4 mesi per la prima contro 5,4 mesi la seconda e 6 mesi per la terza. La percentuale di pazienti che ha scelto di interrompere il trattamento a causa di effetti collaterali (principalmente legati ai valori del sangue come neutropenia, anemia e trombocitopenia) è stata 45% per Abraxane e carboplatino e 25% per le altre due combinazioni.

I risultati. “I risultati dello studio sperimentale TnAcity, al quale l’Italia ha partecipato con un contributo rilevante per numero di centri partecipanti e pazienti, rappresentano un avanzamento molto importante per le donne con carcinoma mammario triplo negativo metastatico, un tumore per il quale le terapie alternative alla chemioterapia sono assai limitate”, afferma Pierfranco Conte, docente di Oncologia Medica all’Università di Padova. Il carcinoma mammario triplo negativo si distingue infatti dagli altri tipi di tumore al seno, perché le sue cellule non presentano i recettori ormonali che sono il bersaglio delle terapie più innovative. Oggi vengono trattati con chemioterapia, ma con scarsi risultati.

Prospettive future. “I dati ottenuti stabiliscono un nuovo standard terapeutico, con notevoli vantaggi non solo in termini di sopravvivenza globale, ma anche per le caratteristiche di Abraxane che può essere utilizzato senza cortisone e può essere associato a immunoterapici”, continua Pierfranco Conte. Proprio per questo, Celgene, il gruppo biofarmaceutico che ha promosso lo studio, ha deciso di non procedere con la fase tre pianificata originariamente e di spostare invece l’attenzione sulla combinazione di Abraxane con le terapie immuno-oncologiche attualmente in studio per il triplo negativo.

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