Vaccino anti HER2, la ricerca continua

   SaluteSeno.it, Marta Impedovo, 23/02/2017

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L'obiettivo è insegnare al sistema immunitario a combattere il tumore al seno. Uno studio americano condotto su 54 donne con carcinoma HER2 positivo ha dato risultati incoraggianti

 

La ricerca sul vaccino anti-tumore, che dovrebbe insegnare al sistema immunitario ad attaccare le cellule maligne e bloccare lo sviluppo della malattia, compie un nuovo passo avanti. La notizia riguarda il tumore al seno del tipo HER2 positivo (leggi: "Come si classificano i tumori al seno"), meno frequente ma più aggressivo di quello ormono-dipendente. Anche se siamo ancora lontani da un “vaccino anti-cancro”, un gruppo di ricerca della University of Pennysylvania ha pubblicato uno studio su Clinical Cancer Research che mostra risultati incoraggianti.

Tumore e sistema immunitario. “La progressione del tumore è associata a una soppressione del sistema immunitario. L’immunoterapia in oncologia ha proprio lo scopo di ripristinare la risposta immunitaria e impiegarla per combattere il tumore – scrivono gli autori – In particolare, il nostro gruppo ha mostrato come, col progredire del tumore al seno HER2 positivo, si verifichi una progressiva perdita della risposta immunitaria dei linfociti Th1 anti-HER2”. Per questo, i ricercatori, guidati da Lea Lowenfeld, hanno composto dei vaccini “su misura”, isolando dal sangue di ciascuna paziente le cellule dendritiche (DC1), ovvero quelle cellule che appartengono al sistema immunitario e sono specializzate nel bloccare molecole estranee o pericolose. Queste cellule sono poi state esposte a HER2 ed “educate” in questo modo a reagire con una risposta immunitaria alla presenza della proteina.

Lo studio. Hanno preso parte all’esperimento 54 donne in tutto: 42 con carcinoma duttale in situ (o tumore in stadio 0) e 12 con tumore al seno invasivo in stadio iniziale. Ognuna ha ricevuto sei dosi di vaccino a cadenza settimanale: alcune con iniezione nel seno (19), alcune nei linfonodi inguinali (19) e alcune in entrambe le parti del corpo (16).

Risultati. Lo studio ha confermato quello che gli autori avevano indicato come principale obiettivo: dimostrare che il vaccino DC1 è sicuro per le pazienti e ben tollerato dall’organismo. Inoltre, la risposta immunitaria specifica per l’HER2 in seguito alla vaccinazione si è verificata per l’81 per cento delle pazienti: un numero elevato se confrontato con studi simili precedenti. Il tasso di risposta patologica completa (assenza di tumore invasivo al seno e ai linfonodi) è risultata simile indipendentemente dalla zona di iniezione, anche se maggiore per le pazienti con carcinoma duttale in situ che per quelle con tumore invasivo. L’attivazione della risposta immunitaria è stata rilevata sia nel sangue periferico che, in particolar modo, nel linfonodo sentinella.


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