Tumore ovarico: Lombardia pronta a estendere l’accesso al test BRCA

   SaluteSeno.it, Elena Sannino, 13/07/2017

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Lo scorso 5 luglio la giunta lombarda ha approvato la mozione per ampliare l’accesso a tutte le pazienti affette da carcinoma ovarico

Tutte   le donne lombarde colpite da carcinoma ovarico avranno la possibilità di accedere al test genetico per le mutazioni nei geni BRCA 1 e 2, che potrà essere prescritto anche dagli oncologi oltre che dai genetisti. E' stato annunciato lo scorso 5 luglio, quando la giunta regionale lombarda ha approvato all'unanimità la mozione per ampliare l'accesso al test: un’importante novità nella sanità lombarda perché consentirà di dare nuove speranze di cura e di prevenzione contro un tumore generalmente diagnosticato in fase già avanzata.

I geni Brca sono noti al grande pubblico da quando l'attrice Angelina Jolie ha reso pubblica la sua scelta di sottoporsi alla chirurgia preventiva di seno e ovaie perché portatrice di una mutazione nei geni BRCA, che aumentano il rischio di sviluppare tumori soprattutto, ma non solo, in questi due organi. Si stima che in circa il 20% dei casi di tumore ovarico, la malattia sia dovuta proprio a questi difetti genetici, che vengono trasmessi dai genitori ai figli. Le persone che ereditano una mutazione non ereditano il tumore, ma la predisposizione a svilupparlo. Per questo motivo è di fondamentale importanza che anche i familiari dei pazienti si sottopongano al test BRCA, nel caso la paziente risultasse positiva, per poter essere consapevoli del proprio rischio e poter mettere in atto azioni preventive o un programma di diagnosi precoce personalizzato. Inoltre oggi esistono farmaci mirati per chi ha un tumore e le mutazioni BRCA, il che consente un trattamento più appropriato.

In Italia, sebbene sia ampiamente riconosciuta l'importanza di questo test genetico, è ancora difficile accedervi in molte regioni, compresa la Lombardia, dove il percorso è confuso. A questo proposito sono nati progetti e iniziative che hanno lo scopo di aumentare la consapevolezza sulle mutazioni genetiche BRCA. Il loro obiettivo principale però è sicuramente l’inserimento del test BRCA all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

“La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” è uno di questi progetti, promosso da Salute Donna Onlus insieme ad altre 14 associazioni di pazienti oncologici che hanno quindi accolto con entusiasmo l’approvazione della mozione proposta dall’Intergruppo consiliare lombardo, nato proprio per loro iniziativa. Tra queste, anche l'associazione Abrcadabra, la prima nazionale che riunisce le persone con mutazione BRCA: "Crediamo che l'unione di società scientifiche e associazioni di pazienti dia maggiore valore e rilevanza a quello che chiediamo nell'interesse delle persone per tutelare la salute", ha commentato Ornella Campanella, presidente Abrcadabra: "In assenza di Linee guida nazionali, alcune regioni più sensibili al problema dei percorsi BRCA hanno iniziato a muoversi prima delle altre, e siamo felici di avere dato il nostro contributo. Continueremo a lavorare affinché la mozione, ma soprattutto i percorsi di cura di qualità, possano essere implementati davvero anche in altre regioni. E noi vigileremo anche con i nostri referenti regionali".

  

“Si tratta di una grande vittoria del dialogo da sempre auspicato fra Istituzioni e associazioni pazienti”, ha dichiarato Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna Onlus, che continua: “L’esperienza degli intergruppi nazionali e regionali sta dando corpo al dibattito sull’oncologia con pragmatismo e concretezza. Ci attendiamo ora che la Giunta lombarda renda concreto questo impegno in una delle prossime delibere regionali”.

Sulla scia di questa positiva esperienza dell’intergruppo lombardo, potrebbero fare seguito iniziative del genere anche in altre regioni d’Italia, in considerazione del fatto che l'estensione del test risulta essere un investimento conveniente per il Sistema Sanitario Nazionale, sia per quanto riguarda il controllo più efficiente dei costi, ma soprattutto per i vantaggi in termini di salute.


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