Mammografia gratis ogni due anni per le 45enni (ma poche lo sanno)

   Corriere della Sera, Sportello Cancro, Vera Martinella, 03/03/2020

PREVENZIONE TUMORE DEL SENO
Alcune Regioni hanno già esteso lo screening organizzato, altre no. Per legge è prevista l’esenzione dal ticket per le donne che vogliono fare il test a partire dai 45 anni


Mammografia gratis ogni due anni per le 45enni (ma poche lo sanno) 
Ogni anno migliaia di donne italiane ricevono l’invito a sottoporsi alla mammografia, esame salvavita che consente di diagnosticare un tumore del seno nelle sue fasi iniziali, quanto è più facile da curare. La lettera di chiamata allo screening arriva dalla Asl a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni, che vengono convocate ogni due anni a eseguire il test gratuitamente.Visto che quello al seno è il più diffuso tipo di cancro nella popolazione femminile e che molte diagnosi vengono fatte anche in pazienti più giovani o più vecchie della popolazione invitata a fare lo screening, diverse Regioni si sono già organizzate per estendere l’invito a partire dai 45 anni e arrivare a coprire fino ai 74. E le altre? Bene sarebbe che parlassero col proprio medico e facessero comunque i controlli, pagandoseli di tasca propria.

La legge voluta da Umberto Veronesi
C’è però una legge, che poche donne conoscono, che dà diritto a eseguire il test tramite Servizio sanitario nazionale anche tra i 45 e 49 anni. In pratica, basta andare dal medico di famiglia e farsi dare l’impegnativa per poi prenotare. Tenendo presente che i tempi d’attesa possono essere lunghi, se non c’è alcun sospetto. L’esenzione ticket per la mammografia ogni due anni fra 45 e 69 anni è stabilita per la prima volta nella legge finanziaria dell’anno 2000 (legge 388/00, articolo 85 comma 4). È quella che di addetti ai lavori chiamano Legge Veronesi, perché fortemente voluta da Umberto Veronesi, allora ministro della Salute e da sempre grandissimo sostenitore della prevenzione.

53mila donne si ammalano ogni anno in Italia
«Ogni anno in Italia si ammalano di tumore al seno 53mila donne: è il tumore più frequente nella popolazione femminile a qualsiasi età — ricorda Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi e direttore del Programma di Senologia all'Istituto Europeo di Oncologia —. L’80 per cento di loro ha più di 50 anni, ma l’incidenza nelle 40enni è in crescita. Le possibilità di guarire, se la diagnosi è precoce, sfiorano il 90 per cento. Ecco perché è fondamentale che tutte le donne, più o meno giovani, si prendano cura della loro salute, siano informate e seguano quelle regole salutari che possono essere di grande aiuto a tenere lontana la malattia. E, primo passo fondamentale, facciano la mammografia».
Fino a 49 anni rischia una donna su 40
Stando anche alle ultime rilevazioni (contenute nel volume «I numeri del cancro in Italia 2019» redatto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica – AIOM e dall’Associazione Italiana Registri Tumori -AIRTUM) il rischio di sviluppare un carcinoma della mammella aumenta con l’aumentare dell’età: le probabilità salgono dal 2,4% fino a 49 anni (quando in pratica si ammala 1 donna su 40) al 5,5% tra 50 e 69 anni (1 donna su 20), per poi ricominciare a scendere al 4,7% tra 70 e 84 anni (1 donna su 25). «La curva di incidenza cresce esponenzialmente sino alla menopausa (intorno a 50-55 anni) e poi rallenta con un plateau dopo la menopausa, per poi riprendere a salire dopo i 60 anni» sottolinea Paolo Veronesi, che è anche Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica e professore associato di Chirurgia all’Università degli Studi di Milano.

Le Regioni che hanno già esteso lo screening
Quali sono le Regioni che hanno già iniziato ad ampliare lo screening? «Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Valle d’Aosta coprono almeno il 10 per cento della loro popolazione femminile — ricorda Marco Zappa, direttore dell’Osservatorio Nazionale Screening (Ons), con sede presso l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze —. Alcune sono già molto avanti e invitano praticamente tutte le donne nella fascia 45-49 anni, altre sono agli inizi. Fare l’esame all’interno di un programma di screening significa entrare in un percorso che è organizzato per seguire al meglio le persone in caso vengano trovate positive, per evitare trattamenti eccessivi, e per questo la soluzione ottimale sarebbe che tutte le Regioni si organizzassero per includere le donne più giovani e più anziane. Accettare l’invito è determinante: le statistiche ci dimostrano che fare regolarmente la mammografia riduce il rischio di morire per tumore della mammella del 40 per cento».
Occhio a questi segnali
Oltre ai controlli, è importante non sottovalutare i sintomi: se si nota un nodulo che non causa dolore e ha contorni irregolari meglio non aspettare e andare dal medico, che prescriverà la vita con uno specialista senologo e gli esami più opportuni (dipende anche dall’età e dal tipo di seno). Altri segnali frequenti sono il rigonfiamento di una parte o di tutto il seno, la trasformazione della pelle che tende a diventare a buccia d’arancia, cambiamenti nella forma della mammella come la presenza di avvallamenti, alterazioni del capezzolo (all’infuori o in dentro), perdite di liquido o sangue dal capezzolo, rigonfiamento dei linfonodi nell’ascella, intorno alla clavicola o al collo.

Chi deve fare quali controlli e quando
Ad oggi, la risonanza magnetica in aggiunta alla mammografia e alla visita senologica è indicata soltanto per donne con aumentato rischio di cancro al seno o con caratteristiche anatomiche che rendono poco efficaci i tradizionali strumenti diagnostici. L’ecografia, inoltre, consente un’ottima valutazione delle dimensioni delle formazioni presenti nel seno e dei loro bordi (una caratteristica importante per indirizzare verso una diagnosi di tumore o escluderla), ma non è un buon strumento per identificare le microcalcificazioni: per le sue caratteristiche l’ecografia rappresenta l’indagine di elezione per le donne più giovani, mentre dopo i 40 anni dovrebbe essere abbinata a una mammografia e a una visita senologica.

Cosa si deve fare prima dei 40 anni?
Autopalpazione del seno una volta al mese e se si nota qualcosa di strano rivolgersi a un medico. Poi, molti specialisti concordano sul fatto che il programma di prevenzione (per tempistica dei controlli e tipologia di esame, se ecografia o mammografia eventualmente abbinate a risonanza magnetica) debba essere elaborato “su misura”, tenendo conto dei vari fattori di rischio che ha ogni donna e della forma anatomica del suo seno. Al momento attuale si suggerisce alle 40enni un esame mammografico all’anno, eseguito però in centri dove si diagnosticano (e si trattano) molti casi di tumore ogni anno. Dove, cioè, i medici radiologi e senologi hanno un’esperienza sufficiente per scongiurare il pericolo di trattamenti in eccesso. In generale, magari durante la visita annuale ginecologica, è comunque consigliata un’ecografia (esame indolore che dura pochi minuti e vede bene attraverso i tessuti di un seno giovane) a cominciare dai 30 anni.

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