La chemioterapia diventa più efficace e meno tossica con la dieta che mima il digiuno

   www.healtdesk.it, 7/07/2020

Lo studio
La dieta che mima il digiuno contribuisce a proteggere le cellule sane dai pericoli del trattamento rendendo contemporaneamente le cellule tumorali più vulnerabili alla chemioterapia
di redazione


Il “quasi digiuno” aumenta l’efficacia della chemioterapia neoadiuvante (pre-operatoria) nelle donne con un tumore al seno in fase iniziale. Un regime alimentare a basso contenuto calorico, ricco di verdure, povero di proteine, con un piano alimentare intermittente e metabolicamente efficace priva in sostanza le cellule cancerose dei nutrienti che ne favoriscono le proliferazione rendendole meno resistenti alla terapia farmacologica.

Lo ha dimostrato uno studio pubblicato su Nature Communication condotto su donne affette da tumore al seno HER2-negativo in stadio 2-3.

Nel trial clinico di fase 2 sono state arruolate 129 pazienti divise in due gruppi: le donne del primo gruppo hanno accompagnato la chemioterapia neoadiuvante (condotta prima dell’intervento chirurgico) con una dieta che mima il digiuno iniziando a seguirla 3 giorni prima del trattamento e proseguendo per 4 giorni in tutto, le donne del secondo gruppo hanno mantenuto il consueto regime alimentare.

La dieta in questione consiste in un programma di 4 giorni a base di zuppe, brodi, liquidi e tè, hanno spiegato i ricercatori, che fornisce un valore energetico giornaliero di circa 1.200 Kcal il primo giorno, per poi scendere a circa 200 Kcal al giorno nei giorni successivi. I carboidrati complessi (verdure) rappresentano circa l’80 per cento delle calorie totali. Le pazienti sono state sottoposte a 5-8 cicli di chemioterapia differenti a seconda delle necessità cliniche.

Nelle donne che hanno seguito il digiuno rivisitato è stata osservata una maggiore efficacia della chemioterapia con casi di risposta parziale o completa tre volte superiori rispetto al gruppo di controllo.

Sembra inoltre che la dieta mima digiuno riesca ad alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia suggerendo la possibilità di fare a meno del desametasone, il farmaco usato per ridurre la nausea associata alla terapia.

I benefici del programma alimentare ipocalorico di breve durata sono stati dimostrati in molti studi sia sugli animali che sugli esseri umani.

In particolare per quanto riguarda l’impatto sulla chemioterapia è emerso che la dieta che mima il digiuno contribuisce a proteggere le cellule sane dai pericoli del trattamento rendendo contemporaneamente le cellule tumorali più vulnerabili alla chemioterapia. «Il digiuno priva le cellule tumorali in fase di proliferazione dei nutrienti necessari alla crescita, rendendole così più sensibili alla chemioterapia e più inclini alla morte cellulare», si legge nello studio.

È stato dimostrato che un digiuno di 48 ore riduce drasticamente i livelli di glucosio, di IGF-1 e di insulina, fattori che favoriscono la crescita delle cellule tumorali e ne prevengono l’apoptosi (morte cellulare). Il programma dietetico ipocalorico distribuito su 4 giorni ottiene risultati simili all’assunzione di solo acqua.

«I risultati di questo studio sono i primi a suggerire che i cicli di dieta mima digiuno sono sicuri ed efficaci in aggiunta alla chemioterapia nelle donne con carcinoma mammario in fase iniziale. Questi risultati insieme a dati preclinici incoraggiano un'ulteriore approfondimento dei benefici del digiuno nei pazienti che ricevono una vasta gamma di terapie per il cancro», scrivono gli autori nelle conclusioni.  
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