Tumore del seno: con i test genomici evitabili solo nel Lazio 800 chemio inutili

   www.healthdesk.it, 23/04/2021

Incontro Aiom
Ogni anno nel Lazio 800 donne con tumori del seno potrebbero evitare chemioterapie inutili, con conseguenti miglioramento della terapia e risparmi per il servizio sanitario pubblico. A condizione, però che la Regione approvi la rimborsabilità dei test genomici che permettono di selezionare le pazienti per le quali la chemio non è utile.


Per questo L'Associazione italiana di oncologia media (Aiom) chiede che la Regione approvi al più presto un decreto attuativo per rendere rimborsabili i test genomici il cui acquisto è stato approvato e finanziato a livello nazionale a fine 2020, ma che a oggi sono rimborsati solo in Lombardia, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano.

«In alcune tipologie di pazienti i test genomici ci consentono di prevedere il rischio di recidiva – spiega Domenico Corsi, coordinatore Aiom Lazio - e, quindi, di escludere la chemioterapia in aggiunta alla terapia ormonale, evitando inutili tossicità. Tutto ciò determinerebbe anche di ottenere importanti risparmi di risorse pubbliche da reinvestire sempre nell’ambito dell’assistenza oncologica».

Il tumore mammario è il più diffuso e frequente in tutta Italia e nel Lazio si registrano ogni anno oltre 4.600 nuovi casi per un totale di oltre 70 mila donne che vivono con questa malattia

«Ogni giorno, finchè il decreto non viene reso attuativo, in tutta Italia quasi trenta donne perdono la possibilità di effettuare un test genomico» sottolinea Francesco Cognetti, direttore direttore dell'Oncologia medica al Regina Elena di Roma e professore di Oncologia Università La Sapienza della Capitale. «Circa la metà di queste pazienti – aggiunge - potrebbe andare incontro a una chemioterapia potenzialmente evitabile. Risulta così evidente che non c’è più tempo da perdere e anche nella nostra Regione i test genomici vanno rimborsati in modo che siano così effettivamente disponibili».

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