Tumore al seno, nuova chance di trattamento per alcune forme aggressive

   www.healthdesk.it, 22/05/2022

Lo studio
Un quinto dei tumori “traggono energia” da una proteina che, tuttavia, rappresenta anche una vulnerabilità delle cellule tumorali. Un farmaco già disponibile può colpirla e contrastare la malattia


Potrebbe esserci una nuova opzione di trattamento per una parte dei tumori al seno che sono caratterizzati da particolare aggressività. Ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia hanno infatti scoperto che oltre il 20% dei tumori al seno sono causati e resi aggressivi da una proteina denominata CDK12 capace di dare un’accelerazione al metabolismo delle cellule tumorali. Questa stessa proteina, però, rappresenta una vulnerabilità per le cellule tumorali e alcuni farmaci già in uso sono in grado di interferire con il suo funzionamento.

Lo studio, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e pubblicati sulla rivista Nature Communications, apre la strada a un nuovo approccio terapeutico per i tumori al seno caratterizzati da questa caratteristica molecolare.

«La presenza di CDK12 a livelli elevati da un lato costituisce la forza motrice della malattia, ma dall’altro diventa un biomarcatore tumorale e un punto di vulnerabilità», spiega il coordinatore dello studio Salvatore Pece, ordinario di Patologia generale all'Università Statale di Milano e direttore del Laboratorio “Tumori Ormono-Dipendenti e Patobiologia delle Cellule Staminali” dello Ieo. «Grazie a tale biomarcatore è infatti possibile identificare i tumori da colpire con farmaci anti-metabolici, deprivando così le cellule tumorali dell’energia necessaria per la loro moltiplicazione e costringendole in sostanza a morire di fame».

«Si tratta di una nuova strategia per combattere il cancro attaccandone il particolare metabolismo», aggiunge la prima firmataria dello studio Maria Grazia Filippone, ricercatrice sostenuta dalla Fondazione Umberto Veronesi. «Si interferisce così con la capacità propria delle cellule tumorali a elevata espressione di CDK12 di utilizzare in modo esagerato il glucosio per alimentare la via metabolica del ciclo del folato. Questa a sua volta fornisce i costituenti necessari per la replicazione del DNA, sostenendo la replicazione cellulare e la diffusione metastatica».

«Nei nostri studi abbiamo integrato i dati ottenuti in esperimenti con animali di laboratorio con le analisi retrospettive di diverse coorti cliniche di pazienti con tumore mammario. I risultati indicano chiaramente che elevati livelli di CDK12 costituiscono un biomarcatore utilizzabile per selezionare le pazienti da trattare con terapia anti-metabolica utilizzando un farmaco, il metotrexato, già disponibile nella clinica per la cura del tumore mammario». 

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