Tumore del seno HER2+ metastatico: con trastuzumab deruxtecan migliora la sopravvivenza

   https://www.healthdesk.it/cronache/tumore-seno-her2-metastatico-trastuzumab-deruxtecan-migliora-sopravvivenza, 09.12.2022

SABCS 2022
Una riduzione del 36% del rischio di morte e un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione di 22 mesi rispetto a trastuzumab emtansine (T-DM1) in pazienti precedentemente trattate con terapie anti-HER2: sono i principali risultati aggiornati dello studio DESTINY-Breast03 sull'impiego in seconda linea di trastuzumab deruxtecan (T-DXd) presentati nei giorni scorsi al San Antonio Breast Cancer Symposium (SABCS).


Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato specificamente ingegnerizzato per essere diretto contro il recettore HER2 ed è sviluppato e commercializzato congiuntamente da Daiichi Sankyo e AstraZeneca.

Come ricorda Giuseppe Curigliano, professore di Oncologia medica all’Università di Milano, le pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2 positivo, sottoposte a precedenti terapie, nella maggioranza dei casi vanno incontro a una progressione della malattia in meno di un anno. Nello studio DESTINY-Breast03, invece, nei pazienti che hanno ricevuto trastuzumab deruxtecan è risultato «notevole e consistente il beneficio riscontrato in tutti gli endpoint chiave di efficacia» commenta Curigliano, che è anche direttore della Divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative all’Istituto europeo di oncologia del capoluogo lombardo. Lo studio ha incluso 524 pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo metastatico precedentemente trattato con trastuzumab e chemioterapia. Ebbene, trastuzumab deruxtecan «ha significativamente ridotto il rischio di morte rispetto a trastuzumab emtansine, un altro anticorpo coniugato anti HER2 e precedente standard di cura. Questo vantaggio è stato osservato anche nelle donne con metastasi cerebrali. Non solo. La superiorità di trastuzumab deruxtecan è emersa inoltre in termini di risposte obiettive e di controllo di malattia».

Con il follow-up aggiuntivo in DESTINY-Breast03, trastuzumab deruxtecan ha continuato a dimostrare un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS), con un miglioramento della PFS mediana di 22 mesi rispetto a T-DM1: «Un vantaggio di entità mai osservata prima nel carcinoma mammario – sottolinea Giampaolo Bianchini, responsabile del Gruppo mammella del Dipartimento di oncologia al San Raffaele di Milano - associato anche a un miglioramento significativo della sopravvivenza. Trastuzumab deruxtecan si candida quale nuovo standard di cura per le pazienti in seconda linea di terapia per il carcinoma mammario metastatico HER2-positivo».

Anche lo studio DESTINY-Breast02 «sottolinea il ruolo che trastuzumab deruxtecan avrà come trattamento per le donne con tumore del seno metastatico» interviene Valentina Guarneri, direttore della Oncologia 2 dell’Istituto oncologico veneto e docente di Oncologia medica all’Università di Padova. Nelle circa 600 pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo metastatico precedentemente trattato con TDM-1 trastuzumab deruxtecan «ha quasi triplicato la sopravvivenza libera da progressione – precisa Guarneri - raggiungendo 17,8 mesi rispetto a 6,9 mesi nelle pazienti trattate con la terapia a scelta dello sperimentatore».

Nel 2020, in Italia, sono stati stimati circa 55 mila nuovi casi di tumore della mammella, cifra che ne fa «la neoplasia più frequente in tutta la popolazione» osserva Saverio Cinieri, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). «Oggi nei casi in cui è presente l’iper-espressione del recettore HER2, è possibile utilizzare farmaci molto efficaci – prosegue - che colpiscono selettivamente le cellule malate risparmiando così quelle sane. È questo il caso degli anticorpi coniugati, come trastuzumab deruxtecan. I dati aggiornati degli studi DESTINY-Breast03 e DESTINY-Breast02 evidenziano il potenziale di questa terapia innovativa che nel trattamento di seconda linea delle pazienti con carcinoma metastatico HER2 positivo è in grado di controllare la malattia, migliorare la qualità di vita e ritardare il tempo al deterioramento clinico».


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