Tumore al seno: identificato un nuovo meccanismo molecolare alla base delel forme più aggressive

   https://www.healthdesk.it, 11/05/2023

Lo studio
Tumore al seno: identificato un nuovo meccanismo molecolare alla base delel forme più aggressive

p140Cap è una proteina in grado di inibire la crescita tumorale. Se è assente, condizione che si verifica nel 40-50 per cento di tutti i casi di tumori mammari umani, viene innescata una cascata di eventi che portano alla proliferazione delle cellule tumorali. È, descritto in estrema sintesi, il meccanismo molecolare con cui i tumori mammari più aggressivi si arricchiscono in cellule staminali tumorali individuato dai ricercatori dell’Università di Torino, Università Statale di Milano e Istituto Europeo di Oncologia (IEO). La ricerca, pubblicata su Nature Communications e sostenuta da Fondazione AIRC, ha portato alla scoperta che l’assenza della proteina porta all’attivazione incontrollata del gene responsabile della sintesi di beta-Catenina, una potente proteina coinvolta nella crescita tumorale. Una volta attivata, la beta-Catenina provoca l’espansione del compartimento delle cellule staminali tumorali. A loro volta queste cellule rilasciano citochine anti-infiammatorie, inibendo così direttamente la risposta immunitaria anti-tumorale e creando un ambiente favorevole all’ulteriore crescita del tumore.

«Dunque p140Cap si comporta come una specie di interruttore molecolare che, tramite l’inibizione di beta-Catenina e la conseguente riduzione del compartimento delle cellule staminali tumorali, esercita una duplice funzione anti-tumorale: inibisce l’espansione della massa tumorale e sostiene una efficiente risposta immunitaria anti-tumorale nel microambiente circostante», sottolinea Paola Defilippi, ordinario di Biologia applicata e Responsabile del Laboratorio di ricerca “Piattaforme di segnalazione nei tumori” presso il Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino.

I ricercatori hanno trovato una correlazione tra bassi livelli della proteina p140Cap nei tumori mammari più aggressivi e ridotta presenza di cellule del sistema immunitario, in particolare linfociti, nelle aree circostanti il tumore. «Questi dati suggeriscono che p140Cap potrebbe essere utilizzato come un utile biomarcatore nella pratica clinica, per identificare i tumori mammari con alterazioni della risposta immunitaria anti-tumorale», commenta Salvatore Pece, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e Direttore del Laboratorio “Tumori Ormono-Dipendenti e Patobiologia delle Cellule Staminali” dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO)

Lo studio conferma il ruolo chiave delle cellule staminali tumorali nella formazione e nella continua crescita dei tumori emerso recentemente in una serie di ricerche.

«I risultati dei nostri studi si collocano nella prospettiva di alcuni tra i più importanti concetti emersi nella ricerca oncologica degli ultimi anni, nel tentativo di spiegare l’aggressività biologica e clinica dei tumori, in particolare di quelli mammari. Sappiamo oggi che i tumori più aggressivi e con decorso clinico più sfavorevole sono quelli arricchiti in cellule staminali tumorali, oppure quelli in grado di sfuggire alla risposta immunitaria naturale, rendendo inefficienti i meccanismi di barriera anti-tumorale esercitati dalle cellule del sistema immunitario», spiega Pece.

La scoperta dell’esistenza di un nuovo circuito molecolare p140Cap/beta-Catenina apre a una prospettiva concreta per la stratificazione a fini terapeutici delle pazienti con tumore mammario che hanno perduto p140Cap.


Leggi articolo